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I sindacati scrivono ai consiglieri: "Ecco perché siamo costretti a scioperare"

Confermato lo stop del 16 dicembre. Dal 4 niente più straordinari: "Un fatto mai visto prima nella storia della nostra Autonomia"

I sindacati trentini del pubblico impiego confermano lo sciopero del 16 dicembre e l'astensione, a partire dal 4, dalle ore di straordinario e da qualunque attività fuori dall'orario di lavoro. In una lettera indirizzata a tutti i consiglieri provinciali proprio nel giorno in cui in piazza Dante si discute il bilancio provinciale, le otto sigle sindacali coinvolte (Fp Cgil, Flc Cgil, Cisl Fp, Cisl Scuola, Uil Fpl Sanità, Fenalt, Nursing up e Satos) mettono nero su bianco tutte le motivazioni della mobilitazione.

Alla base della protesta come noto, c'è il mancato rinnovo contrattuale per il triennio 2019/2021. Di contratto si parlerà a partire dal prossimo anno, dato che nella manovra finanziaria sono stati destinati 260 milioni per il 2022/2024. Una scelta sempre contestata dalle sigle, che additano alla maggioranza anche una scarsa disponibilità al confronto: "Durante la grande manifestazione del 26 ottobre scorso, il presidente Fugattii non ha trovato il tempo di ricevere i rappresentanti delle migliaia di lavoratori. Un segnale di distacco e poca attenzione nei loro confronti che conferma un atteggiamento di chiusura se non di vera e propria ostilità verso il sindacato".

Le sigle criticano soprattutto il fatto che il Trentino sia l'unico territorio italiano senza rinnovo: "Il governo nazionale sta rinnovando i contratti pubblici con aumenti medi del 4,07% e stanziando risorse per ordinamenti professionali, assunzioni, stabilizzazioni, carriere. Il Trentino, primo in Italia per qualità della pubblica amministrazione e da sempre esempio per il Paese, stavolta è ultimo".

Il tema della sospensione degli straordinari diventa particolarmente spinoso se si pensa alla maratona vaccinale che la Provincia ha lanciato a partire dal prossimo sabato 4 dicembre. Più volte lo stesso Fugatti ha richiamato i cittadini alla responsabilità e chiesto uno sforzo extra al personale sanitario. "Come si può pretendere responsabilità da chi è allo stremo nelle corsie degli ospedali, nelle strutture di supporto, nei laboratori, nelle scuole, negli apparati pubblici, senza mostrare alcun cambio di rotta per scelte politiche che mortificano, svalorizzano e depauperano un intero comparto con grave sperequazione rispetto al resto del Paese?"

La lettera integrale dei sindacati ai consiglieri provinciali

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