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In Trentino dieci morti sul lavoro da inizio anno: "Un dato che sconcerta"

Neanche un mese fa un altro incidente mortale si era verificato su una funivia

Un dato che sconcerta, per usare il termine scelto dai sindacati di categoria: con il drammatico incidente di venerdì 8 ottobre, sono dieci le vittime sul lavoro in Trentino nel 2021. L'ultimo, prima dell'operaio 61enne caduto da un ponteggio in un cantiere edile a Bertoldi, era stato Giovanni Delpero, 58 anni, rimasto incastrato negli ingranaggi sulla funivia Paradiso neanche un mese fa.

"Non si può continuare a morire sul lavoro" dicono con amarezza i segretari provinciali di Fillea Cgil, Sandra Ferrari, Filca Cisl, Fabrizio Bignotti, e Feneal Uil, Matteo Salvetti. Le sigle accusano il governo, che non farebbe abastanza: "È ora che a livello nazionale e provinciale si agisca con determinazione per aumentare la cultura della sicurezza, fare prevenzione, rendere i controlli capillari. Morire sul lavoro non può mai essere considerata una tragica fatalità ed è per questa ragione che tutti, sindacati compresi, dobbiamo agire per arginare questo dramma".

In particolare i segretari del comparto edile, uno dei settori con il rischio più elevato, chiedono che si acceleri con determinazione sull’istituzione della figura del responsabile dei lavoratori per la sicurezza territoriale anche nell’edilizia. "È in corso il confronto sul rinnovo del contratto provinciale di settore e per quanto ci riguarda questo è un punto fondamentale. In gioco ci sono le vite dei lavoratori e delle lavoratrici" concludono i tre segretari.

Oltre a questo, insistono i sindacati, è fondamentale rafforzare gli organizi dell'Uopsal (l'Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) per rendere più capillari i controlli e l'azione di formazione.

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