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Giovo è in zona rossa, cosa si può fare?

L'ordinanza firmata dal presidente Fugatti, è in vigore dalla mezzanotte tra giovedì 4 e venerdì 5 marzo

Giovo entra in zona rossa dalla mezzanotte tra giovedì 4 e venerdì 5 marzo, a dichiararlo è stato il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, durante la conferenza stampa di aggiornamento della situazione sanitari in Trentino di mercoledì pomeriggio. «Il nuovo Dpcm prevede che nelle zone rosse la scuola venga sospesa - precisa il presidente Fugatti -. Non è così nei comuni che noi classifichiamo rossi come nel caso di Giovo». Non si può uscire, dunque, dal Comune se non per comprovati motivi di necessità, salute o lavoro. 

Nelle zone rosse è vietato consumare cibi e bevande all'interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie, gelaterie, nemmeno vicino. La vendita di asporto è consentita dalle 5 alle 22 con la seguente prescrizione: 

  • dalle 5 alle 18 senza restrizione;
  • dalle 18 alle 22 è vietata a bar senza cucine o commercio al dettaglio. 

Sono sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità. La vendita dei beni consentiti può avvenire sia negli esercizi “di vicinato” (piccoli negozi) sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche all’interno dei centri commerciali, purché sia consentito l'accesso esclusivamente agli esercizi o alle parti degli esercizi che vendono i beni consentiti. Restano ferme le chiusure previste per i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. 

Chiudono i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. 

È ammessa la vendita al dettaglio di articoli per la prima infanzia, perché si tratta di prodotti essenziali, al pari delle confezioni e calzature per bambini e neonati, dei giochi e dei giocattoli, e l'acquisto di detti beni si configura in termini di necessità.

Sono sospesi i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi.

Sono sospesi gli spettacoli dal vivo con presenza di pubblico. Resta invece confermata la possibilità di organizzare spettacoli da trasmettere in streaming o di utilizzare gli spazi come ambienti per riprese cinematografiche e audiovisive.

Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni. Sono consentite le tumulazioni e le sepolture rispettando la distanza interpersonale di un metro tra le persone che vi assistono ed evitando ogni forma di assembramento.

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del Coni o del Cip. Allo stesso modo, sono sospese l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sia all’aperto che al chiuso.

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