rotate-mobile
La questione

Emergenza abitativa, servono sistemi efficaci e rapidi per uscirne: le proposte di Manica

Il consigliere: "Patente a punti e requisito di 10 anni di residenza non sono la risposta. Occorre agire con urgenza"

Torna a parlare di "emergenza abitativa" il consigliere provinciale del Partito democratico del Trentino, Alessio Manica che, a fine agosto, ha depositato un’interrogazione sulla questione in cui chiede alla Giunta quali misure intenda adottare per contrastare una problematica che riguarda soprattutto i nuclei familiari più deboli. 

"La crisi economica causata dalla pandemia aggiunta all’aumento dell’inflazione e del carovita, alla ripresa degli sfratti e ai costi sopra la media degli alloggi, stanno mettendo in seria difficoltà le famiglie che faticano a trovare un’abitazione sul libero mercato e ciò sta creando una vera e propria criticità 'casa' che va affrontata e risolta anche con l’intervento diretto delle istituzioni e delle loro società partecipate a partire da Itea spa - afferma Manica -. La situazione sulle domande di alloggio pubblico allo stato attuale è la seguente: sono 1215 gli alloggi sfitti del patrimonio di Itea spa, di cui circa la metà nella sola città di Trento (570), a seguire Rovereto (196), Riva del Garda (59), Ala (37), Arco (26) e Pergine (16)".

Manica cerca di spingere verso soluzioni rapide, anche sperimentando nuove forme di collaborazione con gli enti locali o coinvolgendo le associazioni di volontariato che, secondo il consigliere, potrebbero occuparsi dei lavori di ristrutturazione necessari per rendere agibili le abitazioni da destinare ai richiedenti l’alloggio. Un'altra ipotesi avanzata da Manica è quella di attivare il fondo per la "morosità incolpevole", che già è stato sperimentato in altre realtà e che aiuterebbe le famiglie che non riescono più a sostenere il costo di un affitto a causa di situazioni indipendenti dalla loro volontà.

"La Giunta in questa legislatura ha affrontato il problema dell’emergenza casa solo inserendo il discriminatorio requisito dei 10 anni di residenza e il 'Regolamento delle Affittanze', la cosiddetta 'patente a punti' per gli inquilini" sottolinea il consigliere. Non sarebbe nemmeno stato attivato, o per lo meno non si hanno notizie dell'Osservatorio provinciale sulla casa, istituito con legge provinciale, che permetterebbe di monitorare le dinamiche abitative e mettere in atto soluzioni condivise. "Al di là degli slogan e della propaganda ci si dovrebbe impegnare un po' di più per dare risposte concrete a chi si trova in difficoltà" conclude il consigliere.

Nell’interrogazione Manica chiede alla Giunta se non ritenga di incrementare le risorse per mettere a disposizione con urgenza i 1215 alloggi sfitti di Itea spa, se pensa di sperimentare nuove forme di collaborazione con gli enti locali e le associazioni di volontariato coinvolgendoli nei lavori di ristrutturazione delle abitazioni non agibili e pertanto non assegnate; oltre a chiedere quando la stessa intenda dare attuazione a quanto previsto nell’articolo 3 bis della L.P. n.21/1992 (Conferenza annuale sull’evoluzione delle politiche provinciali rispetto ai bisogni abitativi) al fine di rendere pubbliche le dinamiche abitative provinciali da utilizzare per trovare soluzioni all’emergenza abitativa.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emergenza abitativa, servono sistemi efficaci e rapidi per uscirne: le proposte di Manica

TrentoToday è in caricamento