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L'eredità

Don Valentino ha lasciato oltre 25mila euro ai poveri

Il fondo di solidarietà Città di Trento da gennaio ha erogato aiuti per 110 mila euro: dall’accoglienza alle famiglie ucraine alle cure odontoiatriche per senza dimora, dall’assistenza a chi esce dal carcere ai farmaci e ai buoni alimentari

Una volontà di "fare del bene" che supera ogni limite, quella di don Valentino Felicetti, il sacerdote scomparso a causa del covid due anni fa e che, nelle sue ultime volontà, ha lasciato ai poveri 25 mila 721 euro. A ufficializzare questa denizione, è una comunicazione del comune di Trento di lunedì 5 dicembre 2022 e nella quale si legge che i soldi "andranno ad alimentare il fondo di solidarietà Città di Trento che da gennaio a oggi ha erogato aiuti per 110 mila euro: dall’accoglienza alle famiglie ucraine alle cure odontoiatriche per senza dimora, dall’assistenza a chi esce dal carcere ai farmaci e ai buoni alimentari".

Chi era don Valentino

Nato a Predazzo, per vent’anni dirigente del centro missionario di via Barbacovi quando a reggere la diocesi erano i vescovi Alessandro Maria Gottardi e Luigi Bressan, don Valentino Felicetti è stato per svariati lustri decano della parrocchia di San Marco a Rovereto. Prima di ritirarsi nella casa del clero, è stato assistente ecclesiastico nelle case di riposo della città. Nel suo testamento ha disposto che i suoi soldi andassero “in carità”: dopo la morte della sua grande amica ed esecutrice delle sue volontà Francesca Ferrari, la somma è stata devoluta al Comune, che ha deciso di utilizzarla per alimentare quel fondo per la solidarietà responsabile che in questo anno è stato di fondamentale importanza per rispondere a molteplici emergenze.

Il fondo di solidarietà Città di Trento

Dall’inizio del 2022 ad oggi, sono stati spesi circa 110 mila euro del fondo alimentato dalla generosità dei cittadini di Trento. Tra gli impegni più rilevanti, quello per l’accoglienza delle famiglie ucraine in fuga dalla guerra in strutture come l’ostello della Gioventù, la Casa della Giovane, l’Hotel Oasi (Ipsia) e Villa Sant’Ignazio. Sempre per quanto riguarda i profughi dall’Ucraina, durante l’estate sono state finanziate anche le colonie estive per i bambini.

Con il progetto "La solidarietà va al mercato" sono stati consegnati buoni alimentari  alle famiglie in stato di bisogno per l'acquisto di frutta, verdura e prodotti agricoli ai mercati contadini di Trento.

Sono state finanziate le cure odontoiatriche per i senza dimora senza accesso al Servizio sanitario nazionale. È stata  garantita l’accoglienza a quei nuclei familiari - quasi sempre monoparentali - in transito sul territorio o comunque in attesa della  definizione dello status giuridico. Sono stati garantiti assistenza e alloggio per due o tre giorni alle persone appena liberate dal carcere senza un punto di riferimento in Trentino.

Sono stati acquistati farmaci per gli ambulatori del Gris Trentino (Gruppo Immigrazione e Salute) ed è stato dato supporto per il ritorno in patria di persone immigrate e per viaggi finalizzati a reperire documenti.

Ad oggi il saldo sul conto corrente è di circa 122 mila euro e le richieste d’aiuto sono pressoché quotidiane. Il comune ricorda poi che, chi volesse contribuire, può farlo con donazioni all’iban IT87Y0830401811000045356565. Il conto corrente è intestato a Cooperativa sociale Villa Sant’Ignazio, la causale è “Progetto fondo di solidarietà Città di Trento”.

Tavolo per la solidarietà

I partecipanti al Tavolo per la solidarietà responsabile sono Banco alimentare del Trentino Alto Adige Onlus,  Caritas diocesana, Casa della giovane, Comune di Trento (Ufficio inclusione, sociale, adulti e disabilità), Croce rossa italiana, Fondazione Comunità solidale, Frati Cappuccini (Mensa della Provvidenza), Gruppo immigrazione e salute,   Ordine degli odontoiatri di Trento, Provincia autonoma (Servizio Politiche sociali e abitative), Punto d’incontro cooperativa sociale, Villa Sant’Ignazio Cooperativa sociale.

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