Testimonianze, Raffaelli:"posizione no-vax a metà tra ignoranza e paura"

Le persone che hanno contratto il covid in Trentino, secondo i dati aggiornati sul portale di Fbk all'8 dicembre 2021, sono state più di 54mila durante tutta la pandemia. Tra questi, anche Alessandro Raffaelli di Radio Italia. Lui, insieme ad altri ospiti dell'ufficio stampa della Pat, ha condiviso durante l'aggiornamento delle 18 di mercoledì, oltre che la sua esperienza, una riflessione sulla platea di no-vax.

"Il mio appello forte è soprattutto verso i no-vax - ha affermato Raffaelli che è stato fra i primi in Trentino a contrarre il Covid, a marzo 2020 -. L'ho passato in una maniera pesante, sono entrato in isolamento per 12 giorni e poi a casa per altri 22 in attesa del secondo tampone negativo. Sono stato un po' miracolato, perché a quell'epoca avevo le cure dello Spallanzani, non c'erano ancora i vaccini e mi reputo un grande fortunato. Non capisco questa posizione dei no-vax così rigida, che definisco a metà tra ignoranza e paura. Seguire una determinata schiera di persone che non so dove vogliano portare. Se oggi siamo nella situazione di questa libertà è grazie a chi si è vaccinato. Io ho fatto la terza dose nei giorni scorsi e quindi sto bene".

La vita di tutti, vaccinati e non, è cambiata. Anche solo il fatto di dover mantenere il distanziamento, di dover indossare una mascherina, ora anche all'aperto, di doversi sottoporre a determinati controlli in caso di lavoro o viaggio fuori dal Paese, indica quanto sia cambiata. Sulla scorta di questo, i diversi testimoni che sono intervenuti durante la maratona vaccinale hanno lanciato degli appelli, inviti alla vaccinazione e alla riflessione su quanto stiamo vivendo. "Il mio appello è quello di vaccinarvi - ha concluso Raffaelli -. Andate, andate, andate. Non vorremmo trovarci come altri Stati del nord Europa o anche vicini a noi in una situazione più delicata di quella attuale".