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Covid, come cambia la quarantena per le persone vaccinate

Le nuove direttive del ministero della Salute

Una nuova circolare del ministero della Salute aggiorna le direttive sulla quarantena dopo un eventuale contatto con a rischio di contagio da coronavirus. Secondo quanto riportato dal documento dell'11 agosto, infatti, che:

  • "I contatti asintomatici ad alto rischio (contatti stretti) di casi con infezione da Sars-CoV-2 identificati dalle autorità sanitarie, se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena di almeno 7 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo". Inoltre, la circolare specifica che nel caso in cui non fosse possibile sottoporsi a un test molecolare o antigenico tra il settimo e il quattordicesimo giorno, la quarantena può considerarsi conclusa dopo almeno 14 giorni dall'eventuale contatto a rischio.
  • "I contatti asintomatici a basso rischio di casi con infezione da Sars-CoV-2 identificati dalle autorità sanitarie, se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, non devono essere sottoposti a quarantena, ma devono continuare a mantenere le comuni misure igienico-sanitarie previste per contenere la diffusione del virus, quali indossare la mascherina, mantenere il distanziamento fisico, igienizzare frequentemente le mani, seguire buone pratiche di igiene respiratoria".

Contatto a basso rischio: le indicazioni dell'Ecdc

Per contatto a basso rischio si intende una persona che ha avuto una o più delle seguenti esposizioni:

  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, ad una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) o che ha viaggiato con un caso COVID-19 per meno di 15 minuti;
  • un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19, provvisto di DPI raccomandati;
  • tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso COVID-19, ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso COVID-19, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che sono infatti classificati contatti ad alto rischio. 

Contatto con operatori sanitari e altre persone che offrono assistenza

La circolare specifica inoltre che: "Qualora i contatti ad alto rischio siano operatori sanitari o altre persone che forniscono assistenza diretta ad un caso Covid-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso Covid-19 che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, non si applica la misura della quarantena bensì la sorveglianza sanitaria attiva dall’ultima esposizione al caso".

Nel documento viene fornita, inoltre, una tabella riepilogativa con le indicazioni sulle quarantene:

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La quaranena dei non vaccinati

Per i non vaccinati la quarantena termina invece dopo 10 giorni e test negativo o comunque dopo almeno 14 giorni dall’ultima esposizione al caso, anche in assenza di esame diagnostico molecolare o antigenico per la ricerca di SARS-CoV- 2. E, specifica il documento: "Laddove, tramite sequenziamento, vengano identificati casi da variante VOC Beta, variante quest’ultima di rarissimo riscontro, considerate le evidenze sulla minore efficacia del vaccino 6 ChAdOx1 nei confronti della variante Beta3 , restano vigenti per i contatti ad alto e basso rischio non vaccinati o che non hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni le indicazioni relative alla gestione dei contatti di casi COVID-19 da varianti precedentemente denominate VOC NON 202012/01 (sospetta/confermata) previste nella Circolare n. 22746 del 21/05/2021".

Quando finisce isolamento 

Le persone asintomatiche risultate positive al test covid possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni a partire dalla data di prelievo del tampone risultato positivo, e dopo un test negativo. Per coloro che risultano sintomatici devono inoltre trascorrere tre giorni senza sintomatologia covid.

Se invece il tampone risulta ancora positivo il ministero della Salute consiglia di ripetere il test a distanza di ulteriori 7 giorni. In assenza di sintomi l'isolamento può terminare, anche se ancora positivi, dopo 21 giorni. Nel caso in cui non sia possibile assicurare un’adeguata e costante separazione dai conviventi ancora positivi, le persone che abbiano già terminato il proprio isolamento, dovranno essere sottoposte a quarantena fino al termine dell’isolamento di tutti i conviventi.

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