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Il messaggio del CONI agli sportivi trentini: "Stiamo a casa, La salute degli altri dipende anche da noi"

Lettera del CONI provinciale a tutti i trentini che praticano sport: a breve potrebbe scattare la chiusura delle ciclabili, in molti comuni parchi già chiusi

"Rispettiamo le regole, noi sportivi più di altri siamo in grado di capirne il senso". A scrivere a tutti gli sportivi ed a tutte le sportive del Trentino è il CONI provinciale, in un momento in cui l'emergenza coronavirus rischia di imboccare una strada senza ritorno a causa del poco rispetto delle regole, anzi dell'atteggiamento di chi le regole vuole aggirarle, sfruttarle a proprio vantaggio.

E' noto che secondo quanto comunicato dall'Istituto Superiore di Sanità all'indomani dell'emanazione del decreto che ha chiuso l'Italia, l'attività fisica non è propibita, purchè non sia praticata in gruppo. Un'indicazione che però ora rischia di sfuggire di mano, e sta constringendo le autorità, anche in Trentino, a chiudere ciclabili e parchi pubblici. Il CONI invita gli sportivi ad essere responsabili, a fare attività fisica a casa, ad utilizzare le grandi risorse psichiche, e non solo fisiche, che chi pratica sport ha acquisito: la disciplina, la pazienza, la resilienza.

Ecco la lettera del CONI del Trentino

Amici sportivi,
stiamo tutti cercando di vivere questa drammatica situazione con grande senso di responsabilità e dalla condivisione di questo difficile momento, quando tutto sarà superato, avrà inizio la ripresa.
Siamo oggi chiamati a sviluppare ed applicare, nella quotidianità, la resilienza, una qualità che abbiamo sviluppato praticando sport, che ci permette di superare i limiti della fatica, di tenere duro per arrivare al traguardo e raggiungere obiettivi e risultati a volte insperati.
Resi forti e motivati dalla pratica sportiva, possiamo mettere la nostra resilienza a disposizione delle persone più deboli e bisognose di sostegno morale e fisico.
Restiamo a casa!
Rispettiamo le regole, quelle regole di cui noi sportivi, più di altri, siamo in grado di capire il senso: da veri sportivi sappiamo che non ci basta solo “stare alle regole”, manifestando il fair - play, ma che è nelle regole e grazie alle regole che si dischiude lo spazio dello sport, entro il quale mettiamo liberamente alla prova le nostre migliori capacità.
Le regole sono veicolo di libertà perché ci mettono nelle condizioni di conseguire ciò che ci sta a cuore. Essere liberi, e questo vale per l’atleta e per il cittadino, non significa sciogliere i legami che ci stringono agli altri, ma riconoscere e rinsaldare i vincoli buoni.
In questo tempo, in cui non possiamo coltivare la nostra passione sportiva e agonistica, lo sport fatto di competizioni e classifiche, (fatta eccezione, per ora, per chi si prepara per le Olimpiadi di Tokyo) vorremmo tutti poter fare attività fisica per restare in salute.
Questa è l’occasione di comprendere il significato più globale del concetto di salute, come indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Non solo assenza di malattie o infermità, ma stato di totale benessere fisico, mentale e sociale”. Del benessere fisico ci siamo presi e ci prendiamo cura, con consapevolezza.
Possiamo continuare a farlo curando ancora meglio la nostra alimentazione e facendo e proponendo attività fisica a casa, sviluppando la fantasia e seguendo le innumerevoli opportunità offerte anche dal web e gli altri mezzi di comunicazione, coinvolgendo chi vive con noi, soprattutto i bambini ed i ragazzi.
È limitante? Certo, ma indispensabile. Questa drammatica situazione ci offre l’occasione di prendere in seria considerazione il benessere psicologico e relazionale. Possiamo occuparci del benessere mentale in vari modi: leggendo, studiando, approfondendo la cultura dello sport e non solo, vedendo documentari e film, meditando, riflettendo, ascoltando musica ...
In questo tempo stiamo rendendoci conto, come mai prima d’ora, che la nostra salute è legata a quella degli altri e quella degli altri sta determinando la nostra: per questo restiamo a casa ed evitiamo i contatti inutili.
Stiamo comprendendo cosa significa il benessere relazionale, sociale, un obiettivo che possiamo coltivare in molti modi: riscoprendo il valore del dialogo in famiglia, giocando con figli e nipoti, invitando i nonni a rispolverare i ricordi, telefonando ad amici dimenticati...le
nuove tecnologie in questo ci aiutano per stare uniti.
Il modo e le attività con cui possiamo operare sono a discrezione di ciascuno, ma sappiamo che gli sportivi hanno la forza morale per fornire un contributo fondamentale a tutti coloro che li circondano.

I nostri comportamenti influiscono sulla vita degli altri: non sprechiamo questi giorni difficili. Restando a casa aiutiamo noi e gli altri.
Intanto non manchiamo di far arrivare il nostro grazie ed il nostro sostegno a chi, in questo delicato momento, opera, a proprio rischio, per offrire a tutti sicurezza ed assistenza sanitaria e sociale.
Ci ritroveremo presto sulle strade, nei parchi, nelle palestre, nelle piscine e nei campi sportivi del nostro meraviglioso Trentino, e non solo, a muoverci, a fare attività fisica e sportiva.
 Saremo più forti e sarà una gioia enorme stare insieme.

La presidente
Paola Mora
con la Giunta CONI - Comitato Provinciale di Trento
Vicepresidente vicario
Paolo Crepaz
Vicepresidente
Gilberto Gozzer
Berta Fontana
Don Daniele Laghi
Lino Melchiorre Orler
Massimo Bernardoni (delegato T.A.A. Comitato Italiano Paralimpico)
Massimo Eccel
Norbert Bonvecchio

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