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Qualità della vita, Trento al secondo posto in Italia

Indagine di ItaliaOggi e La Sapienza: Parma batte tutte le province, sul podio anche Bolzano

Parma batte tutti, ma sia Trento (seconda) che Bolzano (terza) sono sul podio. È la classifica della qualità della vita nelle province italiane stilata da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. Il capoluogo del Trentino conferma il piazzamento dello scorso anno, mentre Bolzano migliora la sua posizione dopo l'ottava piazza del 2020.

Nove gli indicatori presi in considerazione per stilare la graduatoria: affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, istruzione formazione capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute, tempo libero.Il rapporto prende in considerazione nove dimensioni d'analisi (affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, istruzione formazione capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute e tempo libero).

Il rapporto giunge quest'anno alla 23esima edizione, e conferma una volta in più la spaccatura che c'è tra il Nord e il Sud del Paese: detto del podio, la parte bassa della classifica è occupata dalle province del Mezzogiorno. Ultima Crotone, preceduta da Napoli e Foggia (che era ultima lo scorso anno). A metà classifica Roma, che scivola al 54esimo posto (l'anno scorso era al 50esimo), seguita dalla prima provincia meridionale, che è Matera. Il rapporto registra quest'anno la scalata dei grandi centri urbani del Centro-Nord, con Bologna che era 27esima lo scorso anno e ora è quarta, Milano, che guadagna ben quaranta posizioni (dalla 45esima alla quinta) e Firenze, da 31esima a sesta.

"Nella fase di uscita dall'emergenza pandemica, sono le grandi aree urbane del Centro-Nord che hanno mostrato la maggiore resilienza", sottolinea il coordinatore della ricerca, Alessandro Polli, del dipartimento di Scienze sociali e economiche della Sapienza. La qualità della vita viene definita "buona" o "accettabile" in 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della passata edizione, pari al 42,5% della popolazione.

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