Fermato in bici dalla Polizia: "Il decreto per me non vale, sono una persona umana"
Così il sedicente "legale" fermato mentre stava palesemente andando in bici per sport e non per necessità, ha iniziato a giustificarsi, per poi seguire i poliziotti in Questura
Un uomo residente a Rovereto, che dice di essere avvocato, in tenuta palesemente sportiva fermato a Trento durante i giorni dell'emergenza coronavirus con il divieto di muoversi se non per "comprovate necessità". Divieto, è stato sottolineato più volte, naturalmente esteso anche alle biciclette.
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Eppure lui, fermato da una pattuglia, dice che "il decreto è stato fatto per i cittadini italiani, io sono una persona umana titolare di diritto internazionale". Dice di avere i titoli per difendersi legalmente da solo, in realtà è osteopata. L'incedibile video, filmato da lui stesso e diffuso su un canale youtube, ha fatto il giro del web.
La risposta del sindacato di polizia Fsp non tarda ad arrivare: "La cittadinanza sta rispondendo bene alle prescrizioni date, ma chi fa sicurezza teme sempre il rischio emulazione quando accadono cose così sfacciatamente contrarie alle regole. Siamo convinti che oltre a quanto già previsto in termini di ammende e denunce, certi soggetti che contravvengono alle disposizioni dell’autorità in un momento così delicato ed eccezionale debbano essere oggetto di sanzioni amministrative pesantissime e anche chiamati a rifondere i danni alla collettività in sede civile" scrive Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato di polizia.
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"Bisogna elogiare la calma e la pacatezza degli operatori che, già esposti a rischi notevoli ma indefessi nell’adempimento del dovere, affrontano in questo periodo ogni genere di difficoltà per il bene della comunità - prosegue Mazzetti - Una situazione surreale, a mio avviso dovuta all’incredibile distacco di alcuni soggetti dalla realtà, con atteggiamenti irresponsabili, incivili e altamente dannosi per la collettività".