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L'allarme: troppi medici di base in pensione senza essere sostituiti

Anche l'assessore Segnana conferma la situazione grave: "Di 43 zone carenti ne sono state assegnate solo 7"

Si è aperta con il question time la seduta del consiglio provinciale di martedì 18 gennaio, primo appuntamento del 2022. Nella sessione di domande e risposte, il consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella ha chiesto delucidazioni sulla situazione dei medici di medicina generale, una nota dolente in Trentino ormai da mesi.

Troppi infatti i medici di base che non vengono rimpiazzati dopo essere andati in pensione, e le previsioni non sembrano annunciare una rapida inversione di tendenza. Dal 2019, come ha riferito l'assessore provinciale alla Salute Stefania Segnana in consiglio provinciale, sono andati in pensione o hanno cessato l'attività 99 medici di base. Nei prossimi due anni, almeno altri 18 faranno lo stesso percorso, ma il numero potrebbe aumentare se qualcuno opterà per uno scivolo pensionistico.

"A novembre - ha detto l'assessore Segnana - 43 erano le zone carenti e sono state assegnate solo 7. Le misure per porre un argine al problema sono state messe in campo, soprattutto aumentando i posti nella scuola di medicina generale. I 23 del triennio 2017-2020 sono infatti cresciuti progressivamente fino ai 42 dell'ultimo triennio 2021-2024". Agli iscritti, ha ricordato Segnana, sono state concesse borse di studio finanziate dalla Provincia che impegnano i medici a lavorare in Trentino per almeno tre anni. Di recente è stato stipulato anche un accordo che introduce la medicina di gruppo integrata che potrà servirsi di personale infermieristico. "Il Covid - ha concluso l’assessore - non ha favorito il passaggio alle nuove forme organizzative, ma la Giunta sta lavorando per minimizzare i disagi".

"Il quadro tracciato dall’assessora è drammatico" la replica del consigliere Zanella. "Giusto aumentare i posti nella scuola di medicina generale, ma ci si sta incastrando perché si dà la possibilità dei medici in formazione di seguire pazienti che così non possono partecipare alle lezioni. Si deve però puntare con urgenza sulla sburocratizzazione sulla collaborazione con infermieri e con la concessione di sedi gratuite" ha concluso l’esponente di Futura.

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