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Nuova stoccata dei sindacati sul bilancio della Provincia

Le sigle citano l'Alto Adige: "Lì con l'aumento dell'Irap si finanzia il sistema sanitario"

L'ultima stoccata dei sindacati arriva sul bilancio della Provincia autonoma di Trento, dopo la presentazione della manovra finanziaria provinciale. In una nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil del Trentino citano come esempio virtuoso l'Alto Adige, dove la Giunta "nonostante un bilancio da 6,3 miliardi di euro, propone di aumentare le aliquote Irap sulle imprese per consolidare la finanza pubblica della Provincia autonoma di Bolzano. Così intende ricavare 66 milioni di euro da destinare al potenziamento del servizio sanitario".

E poi l'annoso tema del confronto con le categorie: "Accanto a questa iniziativa, il presidente Kompatscher rilancia un confronto con associazioni datoriali e organizzazioni sindacali nell'analisi dell'andamento della spesa pubblica per orientarla verso una maggiore efficienza sia sul lato degli investimenti, sia su quello della spesa corrente. Il tutto in modo condiviso. Ci paiono proposte utili che la Giunta Fugatti dovrebbe avere il coraggio di mutuare nella prossima legge di stabilità".

I segretari Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti parlano di un presidente Fugatti "allergico al confronto", e ricordano la mancanza dei rinnovi contrattuali per i lavoratori del pubblico impiego (se ne riparlerà a partire dal 2022, saltando il triennio 2019-2021).

"Il confronto - dicono i sindacalisti - è necessario visto che è indispensabile una strategia ampia sul futuro del Trentino, che non può prescindere dalle scelte finanziarie, per rilanciare la crescita economica e la produttività e costruire un modello di sviluppo giusto e realmente sostenibile. E così mentre da noi il taglio dell’Irap è diventato un totem, a nord di Salorno parte un confronto trasversale con le parti economiche e sindacali per lavorare in modo condiviso al miglioramento della spesa pubblica, superando visioni di parte. Se lo può fare l’Alto Adige, lo possiamo fare anche noi".

Il nodo, secondo le sigle, è la volontà politica di intraprendere questa strada. Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto il pieno coinvolgimento delle parti sociali nel cercare di orientare la spesa verso una maggiore efficienza dei servizi e una maggiore crescita del sistema economico da conseguire attraverso il rilancio di produttività e l’innalzamento della qualità nell'occupazione: "Non ci illudiamo perché le premesse non sono incoraggianti - dicono Grosselli, Bezzi e Alotti -. Fino ad oggi la Giunta Fugatti è stata indisponibile ad aprire qualsiasi confronto sulle priorità di spesa e investimenti con le parti sociali".

"Senza una visione d’insieme si continueranno a mettere in campo solo interventi di corto respiro che avranno il pregio di soddisfare gli interessi di alcune parti, ma compromettendo una reale spinta per il rilancio a vantaggio di tutta la comunità" concludono i tre segretari.

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