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Salute

Malattie da zecche, già 10 i casi di Tbe in Trentino

La malattie trasmessa dal parassita più diffusa in Trentino è quella di Lyme: negli ultimi cinque anni la media annuale è salita da 17 a 41 casi

Con la stagione estiva aumenta la presenza delle zecche nei boschi del Trentino e quindi la possibilità di essere infettati dai piccoli parassiti che si nutrono del sangue dell’uomo e degli animali. Le punture non sono dolorose e non si sentono, ma possono avere conseguenze gravi se il parassita è infetto. Le principali malattie trasmesse dalle zecche sono la malattia di Lyme e la Tbe (o encefalite da zecca). Per questa seconda malattia, da inizio anno sono già 10 le segnalazioni di infezione arrivate all’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss).

Zecche e malattie: la situazione epidemiologica in Trentino

La malattia di Lyme è la più comune malattia trasmessa da zecche diagnosticata in Trentino: l’agente patogeno Borrelia burgdorferi si stima sia presente nel 16 per cento delle zecche. Dal 2000 al 2020 i casi noti di malattia di Lyme sono stati 372, con una media di 17 casi all’anno. Negli ultimi cinque anni, la media annuale è salita a 41 casi. Nel 2020 sono stati registrati 45 casi.  

I casi di Tbe (encefalite virale da zecca) dal 2000 al 2020 sono stati invece 204, con una media annuale di 9,7. Negli ultimi cinque anni la media annuale dei casi è raddoppiata: 23,2 casi. Nel 2020 sono stati registrati 32 casi.

Tutto il Trentino può considerarsi a rischio, tuttavia, negli ultimi anni, i casi sembrano concentrarsi in alcune aree come la val di Non, la val di Cembra e la valle dei Laghi. La Tbe è una malattia inizialmente simile all’influenza e può guarire senza problemi. Tuttavia, talvolta può evolvere in una forma più grave come la meningite o l’encefalite. In alcuni casi può lasciare danni permanenti al sistema nervoso. I casi di Tbe propriamente detti, cioè con sintomatologia neurologica, rappresentano in genere il 25 per cento delle infezioni che, in gran parte, sono asintomatiche o causano una forma detta cefalea febbrile, senza progressione della sintomatologia al sistema nervoso.

Per la Tbe esiste il vaccino, offerto gratuitamente ai residenti in Trentino. Può essere fatto da adulti e bambini a partire dal primo anno di età. Il ciclo vaccinale è di tre dosi, la seconda va effettuata da uno a tre mesi dopo la prima, mentre la terza va fatta tra i 5 e i 12 mesi dalla seconda. La vaccinazione può essere prenotata online senza ricetta tramite Cup. Si suggerisce di iniziare il ciclo vaccinale nella stagione autunnale/invernale in modo da essere coperti per la stagione estiva.

Il vademecum dell’Apss contro le zecche

Ecco il vademecum diffuso dall’Apss per evitare le punture di zecca in occasione di escursioni e camminate nei boschi:

  • camminare sui sentieri ed evitare il più possibile il contatto diretto con le piante o con l'erba;
  • vestirsi con abiti coprenti (manica lunga e pantaloni lunghi) e di colori chiari, mettere scarpe chiuse e cappello;
  • utilizzare repellenti a base di Deet sulla pelle scoperta.

Dopo ogni escursione verificare che non ci siano zecche sulla pelle, controllando tutto il corpo e non solo le zone scoperte. Un’eventuale zecca va tolta il prima possibile, ma non è necessario andare al pronto soccorso, basta avere una pinzetta (ne esistono di apposite) e avere alcune accortezze:

  • non applicare sostanze irritanti sul parassita;
  • non toccare la zecca direttamente con le mani;
  • con la pinzetta afferrare la zecca vicino alla pelle, senza schiacciarla, tirare delicatamente, senza strappi, fino al distacco;
  • disinfettare la piccola ferita (con disinfettanti non coloranti) o lavare con acqua e sapone;
  • rendere inoffensiva la zecca estratta (bruciarla o incollarla su del nastro adesivo).

Dopo aver tolto la zecca non serve prendere antibiotici o chiedere esami del sangue al proprio medico. Per il mese successivo sarò sufficiente controllare ogni giorno la pelle dov’è stato trovato il parassita. Se compaiono macchie rosse che si allargano sulla pelle e/o febbre, dolori articolari o altri disturbi, è allora necessario rivolgersi al proprio medico.

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