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Comunità di valle, opera incompiuta

Nei primi tre anni di vita le Comunità di valle non si sono rivelate molto efficaci nell'essere punto di contatto tra Provincia e Comuni. Sarà necessario partire da una aggregazione dei Comuni per rendere anche le Comunità di valle più operative.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

COMUNICATO STAMPA

La riforma istituzionale è partita da un nobile obiettivo: ridurre il potere "accentratore" della Provincia e dare ai singoli territori capacità di gestire il proprio futuro. Avvicinando quindi il centro decisionale alla vita dei cittadini, così come avviene per l'autonomia trentina nei confronti dello Stato.

Si è voluto creare un livello intermedio a elezione diretta, che si è rivelato freddo e distante dai cittadini: basti pensare al fatto che alle elezioni delle Comunità di valle nel 2010 hanno partecipato il 44,47% degli aventi diritto, mentre alle Provinciali del 2008 l'affluenza è stata del 73,13% e la media alle Comunali supera il 70%.

Secondo Associazione Comunità, che appoggia la candidatura di Paolo Panebianco come indipendente all'interno della lista del Partito democratico, le Comunità di valle dovrebbero agire come ente intermedio attraverso il quale i Comuni gestiscono servizi realizzando delle economie di scala.

In previsione di una notevole riduzione del bilancio pubblico provinciale, la riorganizzazione dei Comuni diventa una priorità urgente. In alcune zone del Trentino sono già cominciati processi di aggregazione, dei quali la Provincia deve tener conto premiando sul piano finanziario chi decide di "fare assieme".

Va rivisto quindi il processo decisionale delle Comunità riducendo i costi della rappresentanza (giunte ed assemblee) e incentivare i Comuni a fare massa critica. Come si può spiegare nel resto d'Italia e d'Europa il fatto che in Trentino ci siano più di cento Comuni con meno di mille abitanti?

In Alto Adige, dove certamente il "senso di comunità" non è inferiore rispetto a quello che si vive in Trentino, i Comuni sono 116 e si sta discutendo di accorparli ulteriormente.

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