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Cia: "Finché c’è Urzì mi autosospendo". La replica: "Ci fai imbarazzare"

Continua la querelle tra il commissario e l'ormai ex assessore

In Trentino la battaglia intestina in Fratelli d’Italia si arricchisce di un nuovo capitolo, o meglio un nuovo atto del braccio di ferro tra Claudio Cia e Alessandro Urzì. I malumori sono cominciati dopo il passo indietro di Maurizio Fugatti e la vicepresidenza a Francesca Gerosa, con un “antipasto” durante l’elezione di Paccher alla guida del consiglio regionale. Ora, l’ultimo atto.

Autosospensione

Cia ha deciso di autosospendersi da FdI fino a che ci sarà in Trentino il commissario del partito sarà Alessandro Urzì. Inoltre, lo stesso ha rimesso le deleghe che gli erano state assegnate in precedenza da Fugatti. Per lui, ora, l’approdo al gruppo misto.

Cia: “Il mio assessorato per un piatto di lenticchie”

Lo stesso ha poi aggiunto sui social: “È stato un onore, così come fare oltre 300 gazebo con il suo nome in Trentino. Un impegno che mi è stato riconosciuto dagli elettori i quali, pur senza proclami, foto o endorsement sulla stampa, mi hanno premiato in termini di preferenze risultando secondo nella lista di Fdi, e per cui ringrazio tutti i trentini. Quegli stessi trentini che non meritano lo spettacolo cui hanno assistito in questi giorni, fatto di prepotenze, dichiarazioni sguaiate, bullismo verbale e atteggiamenti che, per fortuna, non appartengono né alla cultura trentina né a quella dell’Autonomia”.

La replica

A stretto giro, come era prevedibile, è arrivata la replica del commissario Urzì. “È abbastanza disarmante la presa di posizione del consigliere Cia che, dopo essere rimasto aggrappato per lunghi giorni ad una carica assessorile non concordata con il partito di appartenenza (fatto di per sé gravissimo), ora dichiara di sospendersi dal partito e dal gruppo consiliare provinciale. Che non ci fosse confidenza con le regole del partito che gli ha permesso di essere eletto per ulteriori cinque anni era chiaro, ma va precisato che non esiste l’istituto dell’autosospensione da partito e gruppi consiliari. Non si capisce quindi bene a che cosa il consigliere Cia faccia riferimento”.

Urzì in una nota spiega che Cia sarà chiamato a chiarire la sua posizione, che “continua a creare un evidente imbarazzo al partito essendosi collocato su una linea totalmente autoreferenziale, non avendo rispettato nessuna disposizione interna in tutti questi giorni, e che ha assunto la disarmante difesa ad oltranza del proprio assessorato non tenendo conto degli accordi elettorali chiusi prima del voto e nei confronti dei quali anche Cia si era impegnato: se non era di suo gradimento poteva non candidarsi”.

Infine, Urzì ha chiuso dicendo: “La coerenza sempre più disordinata di Cia, con posizioni nelle ultime settimane assunte per soli benefici personali connessi ad una carica di assessore, saranno valutate in termini di compatibilità con il codice etico del partito a cui si impegnano tutti gli iscritti e i candidati”.

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