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Assicurazione obbligatoria in Trentino contro la non autosufficienza

In Provincia di Trento accanto all'assegno di cura serve anche un'assicurazione obbligatoria

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

 

Riceviamo e pubblichiamo
 
 
 
Partecipando lunedì alla presentazione del libro "Anziani & continuità assistenziale" da parte di Nadio Delai (Ermeneia), ho avuto la conferma che, accanto all'assegno di cura, bisogna pensare sempre più ad un'assicurazione obbligatoria sulla non autosufficienza.
 
Proposi 10 anni fa, da assessore alla sanità, l'istituzione di un fondo per la non autosufficienza. Non vi fu la volontà politica per approvare quella proposta. La legge n. 15 del 24 luglio 2012, approvata dopo un grande dibattito, istituisce l'assegno di cura e permette di attivare un fondo sanitario volontario per coloro che sono esclusi a causa dell' I.C.E.F. da questo aiuto. Un'assicurazione con spirito mutualistico, governata e promossa dal pubblico, con importi differenziati a seconda dell'età.
 
L'assegno di cura attuale riguarda al massimo circa 4.000 delle 11 mila 200 persone in Trentino, fra quelle che beneficiano dell'indennità di accompagnamento. I soggetti potenzialmente interessati ad una copertura assicurativa sarebbero pari al 40%, ovvero circa 220.000 mila persone.
 
La regia provinciale garantirebbe che i cittadini non si rivolgano singolarmente al libero mercato, garantendo una "massa critica" per far sì che l'assicurazione non pesi eccessivamente sul bilancio delle famiglie. Si può pensare a degli incentivi per i più giovani con una contribuzione di pochi euro al mese, mentre al di sopra dei 50 anni di età il premio mensile salirebbe oltre i 50 euro.
 
La Provincia di Trento dovrebbe cercare di agire subito con l'obiettivo di aumentare la protezione sociale, magari ad esempio concedendo dei bonus ai dipendenti provinciali per aderire all'assicurazione volontaria. La Provincia di Bolzano già assicura dal proprio bilancio provinciale 1.800 euro al mese ai non autosufficienti più gravi; nel nostro caso vorrebbe dire anticipare una fase di criticità economica. Perché le persone con più di 65 anni nel 2030 in Trentino saranno il 50% in più di adesso: 151 mila contro i 102 mila di oggi. Conseguentemente i non autosufficienti potrebbero essere 18 mila nel 2030.
 
Quindi, è importante pensare che a tutte le famiglie trentine possa essere proposta un'assicurazione contro questo rischio. Un intervento che, oltre a garantire una prestazione sociale, potrebbe far emergere il lavoro nero nei settori della cura e dell'assistenza.
 
Infatti, sul territorio potranno nascere delle nuove professionalità, formate ed accreditate. Magari delle cooperative che si specializzano nella cura ed assistenza a domicilio. Un aspetto che sarebbe in linea con le raccomandazioni formulate dalla Commissione Europea in aprile per valorizzare i settori che creano occupazione: l'economia verde, l'assistenza sanitaria e sociale, l'economia digitale.
 
Concludo, riprendendo la raccomandazione di Nadio Delai di attivare un'assicurazione obbligatoria nella nostra Provincia, ricordando che è sufficiente - in caso di necessità - trasformare l'assicurazione facoltativa in obbligatoria, modificando il testo di legge appena approvato.
Ai futuri legislatori la sfida.

 

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