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Cronaca

Siria, Iraq, Nigeria: l'infanzia negata

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

C'è una parte del mondo in cui ogni giorno è calpestata la vita e tutto ciò che di positivo la riguarda. La libertà, in primo luogo.

Perché questa è offesa quando un bambino è esortato ad uccidere due "nemici" a sangue freddo, a colpi di pistola, da chi pretende che il mondo debba seguire una sola religione e nel modo più umiliante possibile per l'essere umano: l'Isis.

Ed è offesa quando, per lo stesso bambino, delle bambine sono fatte esplodere in un mercato in Nigeria da un esercito di folli, Boko Haram, che sta seminando l'orrore senza che la Comunità Internazionale faccia qualcosa di concreto per fermarli.

Sì, questi due esempi, che concretizzano l'infanzia negata, rappresentano una grave e inaudita offesa contro la libertà e la vita.

Da un lato, infatti, ai bambini è negata la bellezza di essere tali, di crescere con spensieratezza e con la piena visione di cosa sia il bene e di cosa sia il male. Dall'altro, i bambini sono usati perché non hanno la percezione di cosa sia davvero la morte, che si acquisisce più in là con gli anni. E chissà con quali "favole" li hanno costretti a fare quello che hanno fatto.

L'assurdità, poi, delle violenze perpetrate dai terroristi islamisti (non islamici, perché una cosa è l'Islam, un'altra è la follia assassina di chi uccide in nome di Allah), sta nel pensare e nell'inculcare che ogni brutalità sia commessa perché "Dio lo vuole", proprio come avveniva nelle Crociate del Medioevo (ovvero mille anni fa).

Ma come può un Dio, anzi Dio (perché quello cristiano è lo stesso di quello ebraico e di quello musulmano), essere orgoglioso di chi uccide senza pietà? E di chi costringe i bambini a spargere sangue innocente?

Al di là della religione, però, quanto sta avvenendo nel confine tra Siria e Iraq e in Nigeria dovrebbe bruciare la coscienza del mondo intero. Il bambino, di qualunque credo o razza sia, è sacro e rappresenta il futuro in divenire della società, da tutelare, educare e proteggere dal male.

Insomma, una negazione dell'umanità che deve spingere ogni popolo che ha a cuore la purezza del proprio sangue di agire in maniera efficace e tempestiva contro gli orchi.

Gian Piero Robbi

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