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Cronaca

Mamme e papà uniti per salvare la famiglia

Roma. Centinaia di genitori si sono riuniti in Piazza del Pantheon per la riforma dell’attuale sistema minorile. Era presente anche una delegazione di Trento con uno striscione. Molto toccante e preciso l’intervento del consigliere comunale Gabriella Maffioletti.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Riceviamo e pubblichiamo

 

Roma. Centinaia di genitori si sono riuniti in Piazza del Pantheon sotto lo slogan "uniamo mamme e papà, nonne e nonni, mondo accademico e forense, associazioni, movimenti e cittadini per sostenere e proteggere la famiglia". I manifestanti provenienti da tutta Italia hanno usato delle maschere di bambini per sottolineare la richiesta dei loro figli di essere ascoltati dalla politica e dalle autorità sulla necessità di una riforma dell'attuale sistema minorile. Era presente anche una delegazione di Trento con uno striscione.

Oltre alle mamme, papà e nonni, alla manifestazione erano presenti parecchie associazioni, avvocati, professionisti, politici e cittadini che da anni si occupano di famiglia. Molto toccante e preciso l'intervento del consigliere comunale Gabriella Maffioletti che in considerazione della sua attività e dedizione a favore della famiglia riconosciuta dagli organizzatori ha preso la parola per prima. Il suo intervento ha sottolineato l'ostracismo di una certa parte della politica trentina che si trincera dietro una situazione autoreferenziale che nega una realtà problematica che necessita di una seria e urgente riforma.

Nei vari interventi di politici e associazioni si è sottolineato il dramma di centinaia di migliaia di bambini, mamme, papà, nonne e nonni, separati di fatto dai loro affetti più cari con gravissime conseguenze, anche estreme.

La situazione della giustizia famigliare necessita di una soluzione urgente, con 950.000 genitori separati che possono vedere i figli poche ore a settimana; 150.000 mamme o papà che hanno perso ogni contatto con i figli che sono, di fatto, orfani di un genitore vivo; 32.000 bambini sottratti alle famiglie per "inidoneità genitoriale" o altre motivazioni psichiatriche/psicologiche soggettive; 100 omicidi/suicidi ogni anno causati da un sistema che favorisce la conflittualità esasperata; un volume di affari sviluppato dalle comunità per minori 2 miliardi di euro, un valore delle separazioni per l'avvocatura di 5 miliardi di euro e 1 miliardo di euro di ricavo per gli operatori della psicologia e psichiatria.

Il sistema attuale è stato criticato per la sua incapacità di ascoltare e gestire la naturale conflittualità e problematiche della famiglia moderna. È stato sottolineato che in un paese normale, chi si occupa di famiglie, ha il dovere di ascoltare le istanze della società civile che è fondata sui legami familiari e che prima ancora dei diritti civili vengono i diritti umani e naturali di godere dell'affetto e della possibilità di comunicare, abbracciare e baciare i propri cari, diritti, oggi, spesso negati. Il disagio sociale generato dalle separazioni, dall'impoverimento dei soggetti coinvolti, dalla contesa dei figli e dagli attriti che ne derivano richiede misure efficaci, urgenti, concrete.

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