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Muse: solo un dipendente su due è a tempo indeterminato, ma dai precari arriva il 40% delle risorse

Lanzinger: "C'è uno squilibrio tra i contratti a tempo indeterminato e gli altri, molti di loro si occupano di un settore strategico qual è la scuola"

Il 60% del personale del Muse è a contratto, ma proprio da questo arriva il 43% delle risorse. Lo ha deto il direttore del Museo della Scienza di Trento, Michele Lanzinger, sentito dalla Quinta Commissione consiliare. "C'è uno squilibrio tra il personale a tempo indeterminato e quello a contratto, tra questi ultimi ci sono tutti quelli che lavorano nel settore delle scuole - ha detto - un settore strategico, visto che il 43% delle riorse che permettono al Muse di vivere vengono dalle attività messe in campo, in particolare quella educativa".

Il Muse si "espande" alle Albere

Una questione nota da tempo, denunciata a più riprese da lavoratori e sindacati, ma che continua ad essere la realtà all'interno di uno dei musei più visitati d'Italia e d'Europa. Gli addetti, nelle varie sedi del Museo, sono 252, ai quali si aggiungono ben 172 ragazzi e ragazze che lavorano con progetti di tirocinio all'interno dell'alternanza scuola-lavoro, e 115 volontari. 

Un'altra importanrissima fonte di risorse sono i progetti europei e provinciali. "Il museo - ha detto Lanzinger - ha un buon livello di attrazione di finanziamenti legati ai progetti dell’Unione Europea e della Provincia. Il Muse mobilita 26 milioni e 635 mila euro all’anno, di questi 9 milioni e 800 mila grazie agli stipendi e all’occupazione che crea; 7 milioni e 600 mila dalla fiscalità che genera; l’impatto dell’indotto sull’economia trentina è di 9 milioni e 225 mila euro. Cifre che stanno a dimostrare che molti degli investimenti del Muse dopo sei anni sono già rientrati". 

In sei anni il Muse ha raggiunto quota 3 milioni e mezzo di presenze: il 71% dei quali visitatori, il 25% scolaresche e il 7% di turisti esteri. Un settore, ha detto Lanzinger, sul quale si sta lavorando anche con Trentino Marketing, visto che l’84% dei visitatori e degli studenti viene da fuori provincia.

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