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Commercio, Confesercenti contro Amazon: «meglio l'Amazon trentina che Amazon in Trentino»

Villotti: «Guardiamo alle opportunità anche nel lungo periodo L’arrivo del colosso rischia di fagocitare la nostra economia e non lascia tasse sul territorio»

È scettica Confesercenti del Trentino sull’arrivo di Amazon previsto in autunno e spinge sul locale, sulla soluzione trentina: Indaco. Nonostante i nuovi posti di lavoro annunciati dall'azienda a inizio maggio, di certo graditi ai più, Confesercenti sostiene che dietro all'intera operazione si possano creare altri problemi per il territorio, con ripercussioni sul medio/lungo periodo. Da quando il colosso americano dell’e-commerce ha confermato l'apertura del nuovo deposito a Trento, i dubbi e le critiche sollevate sono stati molti. Anche dai sindacati. L'azienda ha annunciato l'apertura di 20 posizioni lavorative con assunzione diretta e a tempo indeterminato, insieme ad altri 50 posti di lavoro che dovrebbero crearsi tra i corrieri che operano come fornitori esterni. La trattativa non sarebbe, però, ancora conclusa.

«Siamo sempre contenti quando si parla di posti di lavoro in più, di opportunità di crescita, di nuovi impieghi» dice il presidente di Confesercenti del Trentino, Renato Villotti, «ma abbiamo già visto che fare leva sul bisogno di lavoro delle persone, solo per sdoganare manovre finanziarie, alla lunga non paga. Le operazioni commerciali ed economiche vanno analizzate attentamente sotto ogni punto di vista, nel breve e nel medio/lungo periodo».  Per Villotti il rischio è quello di ricadute economiche sul territorio trentino. «Il gigante dell’e-commerce continua a erodere fette di mercato a discapito delle piccole e medie imprese» prosegue. «Quella in atto è un’espansione che sul territorio non lascerà nulla in termini di tasse e che al contrario andrà ad indebolire la nostra economia». 

Per Confesercenti del Trentino meglio guardare a quell’”Amazon trentina” che dovrebbe far decollare il marketplace elettronico attraverso una piattaforma e-commerce che nasce e si sviluppa sul territorio. Quel progetto “Indaco” il cui obiettivo dichiarato è quello di coinvolgere gli operatori economici locali per rilanciare il commercio di vicinato, puntando sulla sostenibilità, su una forma di commercio moderna ed integrata fra tradizione e innovazione. 

 «Nelle piattaforme dei giganti vince il prodotto con il prezzo più competitivo e Amazon mette in competizione chi vende lo stesso prodotto» prosegue Villotti. «La piattaforma trentina, grazie alla geolocalizzazione, punterà a mettere in evidenza i soggetti del territorio più vicini in grado di fornire il prodotto che si sta cercando. Così si eviterà una devastante cannibalizzazione del mercato e si andranno a generare posti di lavoro per le consegne. Dobbiamo creare nuovi mercati con nuove modalità di acquisto ma sempre privilegiando la sicurezza e la fiducia». 

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