Referendum in tre comuni della Valsugana, che potranno diventare uno solo, domenica 20 marzo. Si tratta dei municipi di Samone ed Ivano Fracena che verrebbero incorporati da Castel Ivano. Gli elettori sono circa 4000 di cui però più di 1000 residenti all'estero. Questi ultimi, ricorda la Provincia, non saranno conteggiati nel quorum
Nel 2009 i comuni trentini erano 223, oggi sono 178 e potrebbero scendere a 154 se dovessero andare a buon fine gli ulteriori 10 progetti di fusione approvati oggi dalla Giunta
A marzo ci sarà il referendum per la fusione di Ivano Fracena e Samone, a maggio si terranno le elezioni nei 17 nuovi comuni trentini ed i referendum per le fusioni di altri 33 comuni
Con il nuovo anno saranno effettivi gli incarichi dei commissari straordinari nominati dalla giunta provinciale di Trento. Le elezioni si terranno tra il 1 maggio e il 15 giugno 2016. Il referendum porterà dunque i comuni trentini da 208 a 178
Contributi regionali per nuove assunzioni e riduzione dei tributi, patto di stabilità sbloccato per i primi cinque anni, ed ovviamente esonero dall'obbligo di gestione associata, introdotto dalla Provincia per tutti i comuni sotto i 5000 abitanti
Referendum in 55 comuni: su 19 progetti di fusione 4 non si faranno. In qualche caso il risultato è stato deciso da pochi voti, sempre nel paese più piccolo
Gli elettori interessati sono 45.783. Affinché il referendum sia valido occorre che in ogni comune partecipi almeno il 40% degli aventi diritto al voto e le fusioni saranno possibili se in ogni comune i voti favorevoli saranno la maggioranza
Il referendum di domenica 7 giugno coinvolge più di 45mila trentini chiamati a decidere se il proprio comune dovrà fondersi con quelli vicini oppure rimanere autonomo. Diciannove i progetti di accorpamento: visto come andò la scorsa volta nulla è scontato...
La Giunta regionale ha deciso oggi la data dei referendum che si terranno nei 55 comuni trentini che, a seconda della volontà popolare espressa alle urne, potrebbero diventare 19. Nulla però è scontato, come dimostra quanto accaduto la scorsa volta in Val di Non
Nessun candidato, nessuna lista, nessuna campagna elettorale: l'attuale sindaco Nadia Ianes toglierà la fascia tricolore lasciando le chiavi del municipio al commissario di nomina provinciale. In novembre saranno indette nuove elezioni, nella speranza che qualcuno si faccia avanti
"Un sistema unico che sia interlocutore con lo Stato all'interno del patto di garanzia" così il presidente della Provincia ha descritto la piccola "rivoluzione" geografica, ed amministrativa, in atto in Trentino. Nulla però è scontato, come dimostra quanto accadde un anno fa a Malosco o la situazione di Castelfondo alla vigilia delle elezioni
Lo si è visto la volta scorsa con i progetti di Borgo Chiese ed Alta Anaunia, nel secondo caso il comune più piccolo, Malosco, ha vanificato il lavoro degli altri quattro. Ora altri 55 comuni chiedono di unirsi ma il finale è ancora da scrivere
Approvati dalla Giunta provinciale altri 19 percorsi di fusione, 55 i comuni interessati dove, come da normativa regionale, non si voterà a maggio: sindaco e consiglio comunale saranno prorogati, entro luglio la popolazione sarà chiamata a decidere
Il termine per presentare la domanda scade il 10 marzo ma i 23 comuni sono già stati inseriti nel piano di finanziamento regionale riservato alle fusioni. Ecco l'elenco completo, con il referendum di luglio potrebbero diventare sette
E' bastato il 'no' di Malosco e quello di Castel Condino per mandare a monte rispettivamente le unioni dell'Altanaunia e Borgo Chiese. Via libera dei cittadini ad altri due percorsi, più limitati, che prevedono solamente la fusione tra due comuni vicini: Dimaro e Folgarida (Monclassico) e Pieve di Bono con Prezzo. Scarsa, come anticipato ieri, la partecipazione
I cittadini si sono espressi anche sul tipo di fusione da attuare in Primiero: la maggior parte si divide, più o meno in egual misura, tra l'opzione che prevede la creazione di un unico comune dagli otto esistenti e quella che vede la nascita di tre distinti municipi.