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Sabato, 20 Aprile 2024
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Strage di lupi sulle strade del Trentino: ipotesi non siano tutti incidenti

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

"Sono molti i lupi trovati morti in Trentino: solo pochi giorni fa il corpo di un maschio era stato rinvenuto lungo la strada che da Mori porta al lago di Loppio, ora si tratta di una femmina, rinvenuta all'altezza di Serravalle, nei pressi della strada statale: secondo le prime dichiarazioni è considerato “probabile che il lupo sia morto in seguito all'impatto con un veicolo”, mentre si attendono gli accertamenti da parte del veterinario. Accertamenti necessari, in quanto il lupo rinvenuto a metà febbraio nei pressi di Castel Penede di Nago, le cui cause di morte erano state ascritte in un primo momento all'impatto con un automezzo, in seguito a esame autoptico avevano rivelato che l'animale era vittima di bracconaggio tramite avvelenamento. Anche le morti apparentemente ascrivibili a incidenti possono celare violazioni del Codice della strada (nuovo art. 189 comma 9-bis) e gli ancora più gravi reati penali di maltrattamento e uccisione di animali (artt. 544 bis e 544 ter c.p.). Infatti questi eventi delittuosi possono essere causati dagli inseguimenti: ricordiamo in tal senso i video girati in Trentino di inseguimenti ai danni dei lupi, costringendoli a correre a perdifiato, nonché la denuncia dell'Enpa di un uomo che aveva aperto una nuova via nel campo della tutela degli animali, ottenendo - per la prima volta - la condanna penale dello stesso (nel 2021), reo di aver commesso il reato di maltrattamento ai danni di 4 lupi, rincorrendoli per due chilometri alla velocità a 50 km all'ora, costringendoli a un grave sforzo, presumibilmente con grave rischio per la salute, se non per la stessa esistenza. Non solo, il fatto che nessuno allerti i soccorsi fa temere che molti lupi possano essere stati uccisi volontariamente, trasportandone poi i corpi martoriati vicino alle strade, per simulare l'investimento, così da coprire il delitto (tale è per il codice penale) di uccisione di animali. Per questo vogliamo che sia fatta chiarezza, chiediamo analisi approfondite, per escludere che fratture oppure traumi siano stati causati volontariamente da criminali. Ricordiamo, inoltre, che investire degli animali e non allertare i soccorsi, oltre a una violazione del Codice della strada, può identificare anch'esso il reato di maltrattamento, un'ipotesi molto pesante, nella consapevolezza di aver inflitto loro delle lesioni, cui può seguire l'aggravante della morte. Siamo negativamente colpiti dal silenzio e dall'inerzia delle Istituzioni, che nulla stanno facendo per mettere rimedio a questa ecatombe: dove sono i passaggi per la fauna, che l'Enpa chiede da molti anni? Dove sono i dissuasori, che dopo un esordio di sperimentazione, sono spariti dal radar delle attività da realizzare? Sono davvero brutti tempi per la tutela degli animali e della biodiversità. Ma l'Enpa continuerà a vigilare e chiede formalmente che le ipotesi, terribili, di reato contro gli animali vengano attentamente vagliate dagli organi competenti, attraverso attente indagini di polizia giudiziaria. per ENPA del Trentino, Ivana Sandri".

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