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Vecchia proprietà-nuova proprietà: il Calcio Trento è sempre più in bilico

Nonostante i diretti interessati manifestino grande ottimismo non si è visto ancora nulla di concreto. Belfanti tergiversa, Petrollini prende tempo e la cordata continua a cambiare

Giusto partire con un riassunto delle punte precedenti. I protagonisti sono: da una parte Piervittorio Belfanti e alcuni imprenditori trentini, dall’altra l’attuale numero uno del sodalizio di via San Severino Marco Fattinger e il suo faccendiere Gianni Petrollini. Tutti i diretti interessati continuano a professare grande entusiasmo e sicurezza da almeno tre settimane con frasi del tipo “al 99 percento il passaggio è concluso” piuttosto che “siamo ai dettagli”, peccato però che la firma davanti al notaio ancora non sia arrivata.

E più passa il tempo e più è lecito che i dubbi comincino a sorgere. Perché ad esempio Belfanti ha perso per strada almeno un paio di imprenditori suoi conoscenti al momento non più interessati all’acquisizione del Calcio Trento? Perché i soggetti trentini in un primo momento sembravano più che convinti mentre ora si comportano come i gamberi? Perché, se davvero si tratta di dover ripianare un debito di poche decine di migliaia di euro, la situazione è così ingarbugliata? Insomma tante domande che al momento sono destinate a rimanere senza risposta.
 
Per carità magari il passaggio di proprietà verrà ufficializzato nelle prossime ore ma, in ogni caso, non c’era tanto bisogno di partire con le dichiarazioni un mese prima né di presentarsi agli allenamenti di una squadra che non vede gli stipendi da qualche mese con super macchinoni. Vero Befanti? Insomma, come la storia recente delle vicende aquilotte ci ha insegnato,  è assolutamente vietato dire “gatto se non ce l’hai nel sacco” mutuando la celebre affermazione di Giovanni Trapattoni selezionatore tecnico dell’Irlanda.
 
E quindi rispetto a sabato scorso ecco Nicola Stanchina, in predicato di diventare presidente, chiamarsi fuori, con Martini, titolare della concessionaria AutoIn a ruota. Ma, quasi fosse un gioco, ecco comparire un tale Giorgio Moser titolare di un’azienda di Lavis che si occupa di smaltimento rifiuti, comparire all’orizzonte come possibile nuovo socio e presidente. Insomma di serio purtroppo non si vede ancora molto, la speranza è che quanto prima invece delle solite chiacchere, ipotesi e finti annunci chi davvero vuole iniettare nuovi liquidi nelle casse dei gialloblù si rechi dal notaio, firmi e poi chiami i giornalisti. Non prima.
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