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Calcio Trento: sperando che l'attuale proprietà dimentichi la scadenza...

Ormai poche ore ci dividono dalla parola finale. Venerdì alle 19 scadrà il termine per l’iscrizione delle formazioni che prenderanno parte al prossimo campionato d’Eccellenza

 Dalla Figc  fanno sapere che non esiste assolutamente la possibilità di concedere deroghe. Quindi o l’attuale proprietà del Trento, Pier Vittorio Belfanti e compagnia per intendersi, presenterà la documentazione necessaria o per la prima volta dal 1921 i colori gialloblù scompariranno completamente dal panorama calcistico. Nonostante la vicinanza della scadenza è praticamente impossibile capire l’intenzione dei mantovani: in questi anni infatti in più di un’occasione hanno rilasciato dichiarazioni prontamente smentite dai fatti. Basti pensare all’ingaggio di Roberto Boninsegna come direttore generale, gridato ai quattro venti ma mai accaduto, piuttosto che l’ipotesi di ripescaggio con duplice salto di categoria – no, non stiamo parlando di tuffi – sfruttando il titolo sportivo della Tritium. Strada ovviamente impraticabile sotto tutti i punti di vista e quindi ipotesi scartata dopo qualche giorno di rumorose quanto inutili prese di posizioni. Si tratta solamente di due esempi ma se ne potrebbero fare altre decine. Fatto sta che allo stato attuale delle cose gli aquilotti non hanno nessun giocatore tesserato, nessun campo dove giocare, nessun dirigente presente in città, nessun membro di qualsiasi staff tecnico, nessun responsabile del settore giovanile. Questo senza considerare il pignoramento avvenuto un paio di settimane fa di 24 cartellini di atleti tesserati della società gialloblù. Il debito nei confronti dell’azienda bellunese -  che ha avviato l’ingiunzione si aggira intorno agli 80 mila euro - ma in totale, considerando quindi altri fornitori ed enti pubblici come l’Asis, i responsabili del Trento sono riusciti nella non facile impresa di lasciarsi alle spalle circa 400 mila euro di “non pagato”. Quasi incredibile considerando che dal punto di vista sportivo non è stato raggiunto alcun risultato. Insomma per semplificare la situazione le possibilità al momento restano solamente due: Belfanti decide, forse per la prima volta, di mettere mano al proprio portafoglio o l’eventuale iscrizione sarebbe l’ennesimo affronto a tutti coloro che ancora, e sinceramente si comincia a faticare capirne le motivazioni, sono ancora legati a questa squadra così disgraziata. Proprio per questo sarebbe auspicabile che il saggio mantovano continuasse le proprie beate vacanze in barca ed evitasse un accanimento terapeutico che davvero non serve più a nessuno. Meglio scomparire che essere guidati da una società completamente assente e priva di passione.

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