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Basket, Bitumcalor: "Entro dieci giorni arrivano due americani"

Salvatore Trainotti, general manager della Bitumcalor Trento, non fa assolutamente pretattica nello spiegare a che punto si trova "la costruzione" del roster che si appresta ad affrontare la Lega Due

“Giusto per farvi capire le difficoltà a cui si va incontro facendo mercato con un budget non di primo piano in Lega Due, vi dico che fino a qualche giorno fa eravamo molto vicini ad un americano davvero interessante. Bene lo stesso giocatore alla fine giocherà a Kiev la prossima stagione”.

Salvatore Trainotti, general manager della Bitumcalor Trento, non fa assolutamente pretattica nello spiegare a che punto si trova “la costruzione” del roster che si appresta ad affrontare per la prima volta nella propria storia una categoria prestigiosa come per l’appunto la Lega Due. “Cominciamo dagli italiani perché di fatto sono già cinque e su questo fronte siamo a posto. D’accordo manca la firma sui contratti di Pascolo e Dordei, un classico quattro che ci serviva (nelle ultime stagioni a Barcellona Pozzo di Gotto, Udine e Vigevano), mentre Forray (considerato italiano per il passaporto, ndr), Spanghero e Conte sono sicuri al cento per cento. Ora dovremo concentrarci sui tre stranieri, due extracomunitari e un comunitario, ed inizierà la parte più complicata”.
 
Il general manager è perfettamente consapevole del fatto che coach Maurizio Buscaglia, così come tutti gli allenatori del mondo, vorrebbe avere il roster al completo sin dal primo giorno di preparazione che sarà il prossimo 21 agosto. “Lo so che sarebbe la situazione ideale, ma so anche che Buscaglia è persona troppo intelligente per non capire determinate dinamiche- spiega Trainotti -. Come ho già detto noi non ci presentiamo ai nastri di partenza con un budget di primo piano e proprio per questo dovremo essere capaci di avere pazienza, attendere che altre società “più ricche” sparino i propri colpi e poi vedere quali possibilità interessanti rimangono. Voglio essere sincero e vi posso dire che al momento non c’è alcuna trattativa in corsa, certo sto portando avanti dei ragionamenti con diversi atleti per capire se ci possono essere dei margini, però non ho ancora fatto alcuna offerta concreta”.
 
Per quanto concerne i due extracomunitari il direttore generale non ha dubbi: “Saranno ovviamente due americani per il semplice motivo che gli Stati Uniti sono una fucina incredibile di atleti. A noi servono come il pane una guardia, un’ala piccola e un centro, quindi ci muoveremo in quelle direzioni. Penso che entro i prossimi dieci giorni potranno esserci novità importanti, non prima. Come ho già avuto modo di dire si tratta di un mercato davvero molto difficile perché di fatto internazionale, magari ti trovi a trattare un ragazzo che alla fine sceglie, ovviamente per motivazioni economiche, di andare a giocare in Corea, piuttosto che in Libano o in Iran”. 
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