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Dubbi sul futuro del Mezzo: in Rotaliana cresce l'incertezza

Più passa il tempo e più la sensazione che l'attuale organico possa essere "smembrato" pare prendere corpo. Non stiamo parlando solamente del parco giocatori ma anche dello staff tecnico, il che non è una buona notizia

Più passa il tempo e più la sensazione che l’attuale organico del  Mezzocorona possa essere letteralmente “smembrato” pare prendere corpo. Non stiamo parlando solamente del parco giocatori ma anche dello staff tecnico, il che non è ovviamente una buona notizia. Bisogna infatti partire dal presupposto che l’attuale direttore sportivo Antonio Tormen e il tecnico Stefano De Agostini hanno ricoperto un ruolo assolutamente fondamentale nella buona stagione dei rotaliani.

Il primo facendo un mercato più che all’altezza senza disporre di un budget particolarmente importante, il secondo lavorando con una squadra molto giovane e riuscendo, non solo a centrare l’obiettivo di una salvezza tranquilla, ma anche a far vedere molto spesso un bel gioco. L’unica cosa certa al momento è l’addio del vice presidente del Mezzocorona, Mauro Giacca, addio ufficializzato venerdì scorso anche alla cena di fine stagione, cena a cui hanno partecipato tutti i componenti della prima squadra. 
 
“L’unico punto di riferimento è il presidente Daniele Sontacchi - esordisce il ds dei gialloverdi Tormen. Proprio da lui mi aspetto qualche novità e se possibile non a fine mese. Siamo rimasti d’accordo che mi avrebbe messo al corrente dei progetti e delle sue “volontà” calcistiche per la prossima stagione, ma al momento purtroppo tutto tace. Non ho alcuna intenzione di mettere fretta a nessuno, è chiaro però che non possiamo aspettare all’infinito: se si vuole continuare a fare calcio a Mezzocorona che lo si dica, in caso contrario bisogna comportarsi allo stesso modo”.
 
Sulla stessa lunghezza d’onda del dirigente bellunese è anche De Agostini, la cui eventuale permanenza in Trentino è legata a doppio filo alla riconferma proprio di Tormen. “Ero convinto di poter ufficializzare il mio futuro già nel fine settimana appena passato- spiega l’allenatore friulano- ma così non è. Sono anch’io in attesa e non ho nessuna novità da comunicarvi. E’ evidente che aspettare non è il massimo, soprattutto in considerazione del fatto che per nove mesi abbiamo tutti lavorato con grande serietà. Stessa serietà che ha contraddistinto l’operato della società però non capisco per quale motivo ora sia calato questo silenzio. Sinceramente non mi sono ancora fissato un limite temporale entro il quale non sarò più disposto ad attendere comunicazioni, anch’io però vivo di calcio e quindi penso di avere il diritto di cominciare a guardarmi intorno se qualcuno non mi dirà qualcosa a breve”. 
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