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Kostner: "Non sapevo che Alex si dopasse, mi difenderò fino alla fine"

La pattinatrice altoatesina si dichiara sollevata per il riconoscimento da parte del Coni della sua estraneità al doping ma annuncia il ricorso per dimostrare la sua buona fede anche riguardo alla condanna dell'ex fidanzato marciatore. A Losanna sarà seguita da un team di avvocati svizzeri

“Se Alex avesse avuto effettivamente la reperibilità a casa mia quel giorno, non avrei mai invitato l’ufficiale a recarsi a Racines, dove lui aveva lasciato il recapito per questa evenienza. Inoltre, mi sono subito adoperata affinché sostenesse al più presto il controllo saltato, com’è, infatti, avvenuto la sera stessa”. Così Carolina Kostner si difende dall'accusa di complicità nel caso di doping che ha visto condannato l'allora fidanzato Alex Schwazer ed annuncia il ricorso al Tribunale sportivo internazionale di Losanna.

"Non ho nulla a che fare con il doping, né ho mai aiutato il mio ex fidanzato Alex Schwazer a doparsi. Sono contenta che almeno questo sia stato ufficialmente riconosciuto, ma non può bastarmi: sento di aver subito una squalifica ingiusta e sono determinata a difendermi in ogni modo" ha dichiarato la pattinatrice altoatesina. Per l'appello al Tas sarà seguita da un team di avvocati svizzeri guidati da Xavier Oberson e Charles Poncet.

I due, professori di diritto, dovranno dimostrare come all'epoca l'atleta non potesse sapere che il fidanzato facesse uso di sostanze dopanti e quindi far annullare la squalifica. seguire gli europei di pattinaggio dall’esterno per la prima volta in tanti anni mi sta facendo veramente capire quanto io ami questo sport - spiega la pattinatrice - gli alti e bassi fanno parte della carriera di un’atleta, e come sportiva non posso che affrontare con determinazione questa disavventura per venirne fuori più forte di prima”.

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