Calcio Trento "game over". Per la squadra niente Eccellenza: scomparirà

Finirà così il 19 luglio, data ultima per poter presentare la domanda presso la sede provinciale della Figc, una storia cominciata nel 1921. Manca ancora l’ufficialità della notizia ma le prime conferme arrivano direttamente da soggetti appartenenti alla società che però preferiscono mantenere l’anonimato. Il pignoramento dei 24 cartellini di giocatori appartenenti al sodalizio di via San Severino è stata quindi la goccia che pare aver fatto definitivamente traboccare il vaso. Ricordiamo che mercoledì scorso l’ufficiale giudiziario si è presentato proprio presso la Figc dando seguito ad un’ingiunzione di pagamento di circa 80 mila euro presentata da un’azienda bellunese di materiale sportivo. Nonostante nei giorni successivi Pier Vittorio Belfanti, il proprietario del Trento e il suo avvocato Davide Pini, abbiano ripetuto all’infinito che tutta la vicenda era un bluff ecco che puntualmente, e per l’ennesima volta, i fatti pare prenderanno ben altra direzione. Non c’ è alcun volontà di ripianare i debiti e soprattutto i creditori della realtà gialloblù sono diversi e tutti in attesa che i relativi procedimenti avanzino. Ed ecco che la cosa migliore, per i “saggi” dirigenti mantovani”, è far fallire definitivamente la società. In questo modo, essendo il Trento una srl, potrebbero addirittura non saldare mai i  propri debiti. E che importa se si cancella un secolo di storia? E chi se ne frega dei tifosi che ancora seguivano le sorti degli aquilotti? L’importante è evitare di finire in guai ancora più grossi dopo aver ampiamente dimostrato di capire poco o nulla di calcio. Nessuno avrà nostalgia di questi imprenditori lombardi, certo pensare che al Briamasco molto probabilmente non scenderanno più in campo gli aquilotti a qualcuno, magari più nostalgico di altri, dispiacerà. E non poco.