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Calcio, il Trento iscritto al Campionato. Si prolunga il supplizio

Peccato però che ci sia ben poco da festeggiare: nei giorni scorsi dapprima i tifosi, poi alcuni consiglieri comunali e infine anche il sindaco Andreatta avevano gentilmente invitato il presidente Belfanti a lasciar perdere

Lo aveva promesso, quasi minacciato. Detto, fatto. Pier Vittorio Belfanti, con il prezioso supporto di Gianni Petrollini, ha iscritto il Calcio Trento al prossimo campionato d’Eccellenza. La documentazione è stata presentata ieri mattina presso la sede della Federazione Italiana Giuoco Calcio del capoluogo. In extremis dunque ma in tempo per potersi presentare al via tra meno di un mese alla Coppa Italia e non cancellare in un sol colpo 92 anni di storia. Peccato però che ci sia ben poco da festeggiare visto e considerato che al momento la società di via San Severino è praticamente inesistente. Nei giorni scorsi dapprima i tifosi, poi alcuni consiglieri comunali e infine anche il sindaco Alessandro Andreatta avevano gentilmente invitato proprio Belfanti a lasciar perdere proprio in considerazione del fatto che ormai la città non si sente più minimamente legata alla squadra. Neppure per idea: al pittoresco imprenditore mantovano non è sembrato vero andare contro tutto e tutti ed ecco che l’ultimo giorno disponibile il malloppo è arrivato nelle mani del numero uno della Figc Ettore Pellizzari. Qualche giorno fa mancava il nome del presidente, ostacolo superato grazie a Giorgio Tomasi, ex maschera allo stadio, catapultato – non si capisce bene per quale motivo – ai vertici della realtà gialloblù. Il problema del campo? Non esiste, o meglio: è vero che il Trento è debitore di parecchie migliaia di euro nei confronti dell’Asis ma è altrettanto vero che la stessa Asis ha inviato un fax in Figc autorizzando l’uso del Briamasco. Anche questo aspetto risulta difficile da capire: perché le società sportive calcistiche e non, tranne quella di via San Severino, sono tenute a pagare con regolarità l’ente comunale che si occupa della gestione degli impianti mentre questo problema sembra on esistere per chi ha la propria sede in via San Severino. Altro dubbio che ci sembra oggettivamente più lecito: quali giocatori scenderanno in campo vestendo la maglia gialloblù? Non più tardi di tre settimane fa infatti l’ufficiale giudiziario ha pignorato i cartellini dei 24 atleti di proprietà del Trento, dando seguito ad un’ingiunzione di pagamento presentata da un’azienda bellunese. Si tratta di circa 80 mila euro che però devono essere sommati ad altre somme richieste da almeno altri tre soggetti. Tra 70 giorni proprio i cartellini dovrebbero essere messi all’asta. In tutto questo bailamme sembra prendere quota la possibilità che Gianni Petrollini porti in città Morris Pagniello, imprenditore australiano con interessi nel mondo del calcio e potenzialmente interessato alla realtà gialloblù. Certo da oltreoceano magari il buon Pagniello non è perfettamente a conoscenza della situazione tragicomica che ormai da anni si sta vivendo in casa aquilotta. Se vorrà davvero investire e scommettere nel rilancio dei gialloblù vorrà dire che quantomeno il coraggio non gli manca. 

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