Lettera aperta: "Arsenico nell'acqua di Trento: dieci anni in deroga".
Pubblichiamo una segnalazione arrivata alla nostra redazione da parte di Michele Giovannini. Alcuni giorni fa il Comune ha organizzato una visita all'acquedotto Laste/Cantanghel ed in quell'occasione è stato assicurato che il livello di arsenico nell'acqua verrà ulteriormente ridotto. Per dieci anni il livello era superiore alla concentrazione permessa e l'acquedotto è stato considerato "in deroga".
L'assessore comunale all'ambiente Michelangelo Marchesi, in occasione della recente sagra del Santo Rosario, si è vantato che verrà (quindi una cosa da realizzare, ipotetica) fatto un intervento sull'acquedotto Laste/Cantanghel per portare il tasso dell'arsenico da 8 a 5mg (si ricorda che l'arsenico è un elemento velenoso, cancerogeno, che si accumula nell'organismo) tralasciando il fatto che il Ministero della Salute, che pure aveva concesso la deroga alla Provincia, l'ha vincolata al divieto di consumo di acqua dalle fonti rischiose per i minori di tre anni, riconoscendo una situazione di particolare delicatezza sotto il profilo sanitario. Divieto che è rimasto negli uffici comunali.
L'acquedotto Laste/Cantanghel serve 26.500 persone prevalentemente sulla collina est (Martignano, Villamontagna, Tavernaro, Cognola, …) ma anche nel fondovalle (centro, Via Grazioli, Piazza Dante...) e ha fornito acqua "potabile in deroga" fino a due anni fa.
Il Comune di Trento aveva chiesto questa deroga per considerare l'acqua legalmente potabile alla CEE nel 2001 e concessa fino al 2011, poi richiesta ma non più concessa. Il limite massimo stabilito dalla legislazione europea per la presenza di arsenico era ed è di 10mg, la richiesta era di considerare potabile l'acqua con una concentrazione fino a 40mg.
Quindi fino al 2011 alla popolazione è stata erogata acqua per l'alimentazione e i consumi umani, che in realtà non era potabile, senza darne pubblica informazione.
Nel 2011 sono entrati in funzione dei filtri dearsenificatori, che non hanno eliminato ma solo ridotto queste concentrazioni (ora è circa 8mg), e questo non per impossibilità tecnica ma per volontà.
Quindi l'acqua del sindaco continuerà a non essere nè pura nè salubre, come invece afferma Marchesi, e questo neppure se sarà fatto l'intervento promesso (in periodo di elezioni una promessa non si nega a nessuno…). Operazione che comunque dovrà essere eseguita perché i limiti di potabilità per i bimbi sotto i tre anni non sono rispettati e al Comune di Trento non verranno più concesse deroghe, pena il divieto di consumo dell'acqua.
Ora l'assessore dice che il costo dell'intervento che verrà contabilizzato in bolletta sarà di un euro all'anno. Fare questo lavoro prima e meglio, portando a zero la percentuale di tale inquinante, non sarebbe stato più logico visto un costo così esiguo?
Preciso che a maggio, nell'incontro svoltosi a Cognola, l'Ing. Frisinghelli, rappresentate in quella sede di Dolomiti Reti, disse che i filtri presenti avrebbero avuto bisogno di essere rigenerati (puliti) una volta ogni 12/18 mesi per migliorare la purificazione. E il costo di tale operazione era di 20.000 euro. Aumentando la frequenza, e quindi rimodulando il sistema, si poteva ottenere una diminuzione della presenza di arsenico. I tempi tecnici constavano in alcune settimane. A distanza di alcuni mesi, in cui il lavoro poteva essere già stato fatto, il costo è quadriplicato.
Purtroppo l'arsenico è un minerale che si accumula. Quindi chi usa quell'acqua per scopi alimentari (anche la preparazione dei cibi e l'irrigazione dell'orto) sta continuando ad avvelenarsi.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità indica, in via precauzionale, come obiettivo un valore tra 0 e 5mg/l auspicando la totale assenza (quindi zero).
Nel suo intervento Marchesi dice, vantandosi, che: "Con questi livelli ottima anche per bimbi con meno di tre anni".
Bisogna dire che il semplice buon senso fa capire che ottimo sarebbe se di arsenico non ce ne fosse traccia.
Ma a sorpresa anche il presidente della circoscrizione, Stefani, è felice che l'acqua sarà (sempre ipotesi) bevibile anche dai bambini sotto i 3 anni e chiaramente le donne incinte (noti sono gli effetti dell'arsenico anche sullo sviluppo cerebrale, incremento di disturbi neuro comportamentali e neoplasie) dimenticandosi che a oggi nessuno ha avvertito la gente. Quindi i bambini sotto i tre anni stanno bevendo e hanno bevuto acqua per loro molto pericolosa. E voglio ricordare che è almeno dal 2001 che il Comune di Trento è stato avvisato dalla CEE. Ma Stefani è felice…
Lo sa che a Cognola ci sono due asili nido frequentati da bambini sotto i tre anni che continuano a bere l'acqua del rubinetto?
L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha riconosciuto l'arsenico come cancerogeno certo per l'uomo (classe 1).
Di recente il dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio ha compiuto uno studio scientifico. Nei comuni in cui la presenza di arsenico superava i limiti erano maggiori le percentuali relativi a mortalità causata da tumore e malattie del sistema circolatorio.
Il https://www.trentotoday.it/cronaca/acqua-arsenico-codacons-esami-sangue.htmlCODACONS ha depositato una Class Action anche contro il Comune di Trento per questa deprecabile situazione.
Non solo i lavori sono stati fatti, parzialmente, con tredici anni di ritardo ma le persone non sono mai state informate.
E' una scelta del singolo se rischiare la propria salute oppure non consumare l'acqua del sindaco.
Perche Marchesi e Stefani si sono arrogati di decidere che le persone possono bere un acqua potenzialmente pericolosa senza avvertirli?
Di tutta questa problematica si è sentito solo grazie a delle lettere e degli articoli sui giornali locali e solo allora Marchesi ha deciso di dire qualcosa.
Ma non ha mai risposto alla semplice domanda: "Perché si è fatta bere acqua inquinata e potabile in deroga alla popolazione senza avvisarla per anni ?".
Grazie
Michele Giovannini
(michele.giovannini@gmail.com)