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La curiosità

Carezza: un dolce canto e la ninfa scomparì per sempre nelle acque cristalline del lago

È una delle leggende più affascinanti della nostra terra, ma non tutti la conoscono. Eccola

Uno dei luoghi più suggestivi e iconici del nostro Trentino Alto Adige è il Lago di Carezza, perla naturale di assoluta bellezza, incantevole tanto d’estate, con il suo trionfo di colori, tanto d’inverno, quando è il candore della neve a dominare ogni angolo di questo luogo. Bellezza, dicevamo; ma anche un po’ di mistero.

Infatti, c’è una leggenda che riguarda il Lago di Carezza e che non tutti conoscono. Ecco quindi un “ripasso”, per rendere ancora più affascinante e curiosa la prossima gita in questo posto che ha un non so che di incantato.

In un tempo ormai immemore, nel Lago di Carezza viveva una ninfa, dotata di una voce celestiale, tanto che tutti i viandanti e coloro che salivando al passo di Costalunga non potevano non fermarsi ad ascoltarla. Tra questi anche lo stregone di Masarè che, di quel canto e di quella ninfa, si innamorò perdutamente.

E lo stregone non si fece scrupoli nell’utilizzare i suoi poteri per far innamorare a sua volta la ninfa, ma senza successo. Chiese quindi aiuto alla strega di Lagwerda, che gli consigliò di camuffarsi come un mercante di gioielli, di creare un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar, recandosi quindi al lago per attirare la ninfa e portarla con sé.

Lo stregone seguì alla lettera le indicazioni, tranne una: non si camuffò da mercante di gioielli. La ninfa rimase incantata da quello spettacolo fatto di gemme e pietre preziose, ma appena notò lo stregone, si rituffò nelle acque del lago, sparendo per sempre.

Distrutto da quella pena d’amore, lo stregone distrusse l’arcobaleno e lo gettò nel lago; motivo, secondo alcuni, per cui il lago risplende ancora dei colori dell’arcobaleno. Non ci credete? Allora la prossima volta che andate al Lago di Carezza aguzzate la vista; e, perché no, anche le orecchie. Non si sa mai.

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