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Giovedì, 25 Aprile 2024
Istruzione

Da rifugiati in Africa a studenti: il corridoio umanitario con UniTrento protagonista

Si tratta dell’iniziativa Unicore alla quale aderisce anche l’ateneo cittadino. Ecco come funziona

Essere nella condizione di rifugiati significa rinunciare a molto, talvolta anche a tutto. Alla casa, al lavoro, agli affetti nella maggior parte dei casi, allo studio in altri. Ed è proprio per impedire che studenti e studentesse interrompano il loro percorso di studi a causa del loro status di rifugiati che esiste Unicore (University Corridors for Refugees), il corridoio umanitario universitario che vede tra i propri protagonisti anche l’Università di Trento.

Il progetto, in questo senso, è ambizioso: permettere a 61 giovani rifugiati tra Kenya, Niger, Nigeria, Sud Africa, Uganda, Zambia e Zimbabwe di proseguire il loro percorso di studi in Europa. Un vero e proprio corridoio umanitario che permetterà alle studentesse e agli studenti selezionati di arrivare in Italia in maniera sicura e regolare e di continuare a studiare. Un’iniziativa creata nel 2019 e che procede nel solco dell’Unhcr per favorire l’ingresso dei rifugiati raggiungendo un tasso di iscrizioni a programmi di studio che superi il 15% nei Paesi che formalizzano l’accoglienza.

Soprattutto, un’iniziativa alla quale Trento non si poteva certamente sottrarre, come spiega la prorettrice Barbara Poggio: “Aderendo a Unicore aggiungiamo un ulteriore tassello al nostro impegno sul fronte dell’equità e della giustizia sociale e in particolare delle progettualità volte a favorire l’accesso all’istruzione universitaria e l’integrazione nella comunità accademica di studenti rifugiati. Questo progetto si basa sull’attivazione di corridoi umanitari da campi profughi collocati in diversi paesi africani, all’interno di una più ampia rete di università e in collaborazione con diverse organizzazioni del territorio, tra cui Astalli, Caritas e GrIS”.

Inclusività è la parola chiave. E lo si evince anche dal fatto che gli studenti e le studentesse selezionati inizieranno il loro percorso di inclusione nel nostro Paese con i corsi di lingua italiana che saranno erogati da remoto dalle Università per Stranieri di Perugia e Siena e dall'Università di Notre Dame, per rendere più agevole anche il percorso di integrazione.

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