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Giovedì, 28 Marzo 2024
Scuola

Scuola, oggi si sciopera

Scendono in piazza Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief: i motivi della mobilitazione

È sciopero nazionale della scuola oggi, lunedì 30 maggio. Scendono in piazza Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief. Annunciato l'arrivo di un centinaio di pullman da tutta Italia a Roma, dove a piazza Santi Apostoli si terrà una manifestazione a partire dalle 10.

Gli organizzatori si aspettano un'alta partecipazione alla protesta: lo sciopero si svolge per l'intera giornata ed è rivolto a tutti i lavoratori in servizio nelle istituzioni scolastiche ed educative italiane. Tradotto: lezioni a rischio da nord a sud. Molte scuole o rimarranno chiuse o apriranno solo per poche ore per l'assenza di docenti e personale Ata.

Lo sciopero nelle parole dei sindacati

"Lo sciopero avà una alta adesione perchè le ragioni della protesta sono motivate: il governo sceglie di costruire una formazione per pochi, finanzata con il taglio degli organici. In più si umiliano i precari con un nuovo sistema di reclutamento, negando loro l'abilitazione - spiega Francesco Sinopoli della Flc Cgil -. Un intervento da respingere, che io non chiamo nemmeno riforma. Viene tradito il patto per la scuola. Il contratto poi è scaduto da tre anni e ci aspettiamo un investimento serio per il rinnovo: le risorse stanziate non bastano. Evidenziamo l'inadeguatezza del governo rispetto alle esigenze della scuola".

Il Trentino rischia di rimanere senza insegnanti di sostegno

Contrario allo sciopero il sindacato Anp dei presidi. "Il ritornello è il solito: stabilizzare i precari, non considerando per nulla il diritto degli alunni ad avere insegnanti migliori, più preparati, più aggiornati", osserva Cristina Costarelli di Anp Lazio. "Evidentemente si vuole la distribuzione a pioggia di soldi per tutti, senza merito e differenziazioni, senza efficienza e premialità", le fa eco Mario Rusconi di Anp Roma.

Pino Turi della Uil delinea invece uno scenario diverso: "Stiamo registrando la voglia di manifestare di una categoria troppe volte sacrificata e mortificata. In molte realtà si stanno organizzando manifestazioni di protesta. La piazza di Roma sarà solo il megafono di una mobilitazione che i sindacati unitariamente hanno organizzato e che i lavoratori stanno animando e facendo propria".

I motivi della protesta

Lo sciopero arriva innanzitutto contro la riforma del reclutamento e della formazione iniziale inserita nel decreto-legge 36, in fase di conversione in parlamento. Ma anche per ottenere un rinnovo del contratto di categoria, che si attende da tre anni e mezzo, con gli stipendi bloccati al 2018 ed erosi dall'inflazione che galoppa, per effetto della guerra in Ucraina, verso il 5,5/6 per cento solo nel 2022. E poi per la difesa dei precari storici che proprio dal decreto-legge in questione non verrebbero, a parere dei sindacati, adeguatamente tutelati.

Erano anni che il fronte sindacale non scioperava compatto contro il governo: era successo nel 2008, contro la riforma Gelmini, e nel 2015, contro la Buona scuola del governo Renzi. Nel 2008 scesero in piazza 68 docenti su cento e 63 su cento tra docenti, dirigenti e Ata. Nel 2015 il 65 per cento. Anche oggi si prevede un'adesione massiccia.

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