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Martedì, 16 Aprile 2024
Scuola

Mascherine e green pass, Fugatti: "Misure indispensabili per la scuola in presenza"

Il presidente replica alla lettera del Garante dei minori che giudicava "troppo rigide" le norme anticontagio

Non si è fatta attendere la replica del presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti alla lettera tramite la quale il Garante dei diritti dei minori, Fabio Biasi, giudicava "troppo rigide" le norme anticontagio nelle scuole trentine.

Il Garante riportava le tante segnalazioni giunte da famiglie in difficoltà con il green pass, magari perché non vogliono far vaccinare i figli ma contemporaneamente non riescono a garantire un tampone ogni 48 ore. Dubbi anche sull'utilizzo della mascherina a scuola, o sul divieto di accesso in alcune aree come le biblioteche senza la certificazione. Tutto, assume Biasi invocando i poteri dell'autonomia per risolvere lo stallo, avrebbe determinato una "sostanziale, grave ed estesa discriminazione tra cittadini".

In una nota della Provincia, il presidente Fugatti evidenzia che sì, "i provvedimenti adottati per contenere la diffusione del Covid possono creare disagi anche agli studenti della scuola trentina, soprattutto ai più piccoli, e alle loro famiglie. Il nostro principale obiettivo per la scuola, più volte ribadito, è la salvaguardia della qualità della didattica". Le misure di sicurezza dunque, è il messaggio neanche troppo implicito, sono in vigore per evitare il ricorso alla didattica a distanza.

"Per questo - ribatte Fugatti - abbiamo sempre lavorato per mantenere la scuola in presenza, convinti che questo avrebbe reso l’esperienza scolastica più proficua per gli studenti, anche sul piano relazionale e della crescita personale. E così è avvenuto come dimostrano i riconoscimenti certificati da Invalsi".

Poi il presidente entra nel merito delle disposizioni di sicurezza:

"Se le condizioni e i dati sulla pandemia ce lo consentissero, ma non è ancora così purtroppo, ben volentieri accoglieremmo l’invito ad allentare le norme applicate e pensate per la sicurezza degli studenti, delle loro famiglie e del personale scolastico. La scienza ci dice che vaccinazioni, distanziamento, utilizzo di mascherine e applicazione delle norme di igiene sono ancora i migliori strumenti di cui disponiamo per tutelare la salute della comunità, evitare che con l’aumento dei contagi vada in crisi il sistema sanitario e consentire all’economia di rimettersi in moto e quindi al Paese di tenere".

Anche sull'autonomia, invocata dal Garante per superare le disposizioni statali, Fugatti è chiaro: "La Provincia autonoma di Trento ha sempre applicato la normativa nazionale, che si fonda sulle indicazioni delle autorità scientifiche, con il grado di autonomia che si è ritenuto praticabile per scongiurare il rischio di ricorsi che avrebbero generato disorientamento e incertezza nella comunità".

Infine, il presidente lascia aperta la porta del dialogo, dicendosi pronto al confronto "su qualsiasi scelta, proposta o strumento che possa migliorare la vita degli alunni della scuola trentina e delle loro famiglie. Dobbiamo tuttavia ricordare che la pandemia non si è esaurita e il momento richiede quella responsabilità che la comunità trentina fin’ora ha sempre saputo esprimere" conclude Fugatti.

Alla risposta del presidente si aggiunge anche la presa di posizione netta del consigliere provinciale Ugo Rossi: secondo l'esponente di Azione, "quelle di Biasi sono dichiarazioni inaccettabili, che generano solo confusione. Un conto è occuparsi delle misure organizzative nelle scuole, un altro - conclude il consigliere - è mettere in discussione la sicurezza del vaccino (definito "farmaco sperimentale non privo di rischi" dal Garante ndr) e l'obbligo del green pass"

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