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Cisl scuola: "Al via l'anno scolastico, ma non per tutti i docenti"

Il sindacato trentino denuncia: "Al primo collegio docenti hanno potuto partecipare solo i più fortunati"

Ieri, giovedì primo settembre, per molti insegnanti trentini è stato il primo giorno di scuola dell’anno scolastico 2022/23 con i primi collegi docenti. Un appuntamento a cui erano presenti “i più fortunati che sono stati stabilizzati o i precari con il contratto al primo settembre”.

Mancano invece all’appello: tutti i precari che nei prossimi giorni saranno impegnati nel sistema di chiamata unica e che inizieranno il 12 settembre; i precari che saranno interpellati dalle scuole, dopo l’inizio delle lezioni, perché hanno inviato la messa a disposizione; i precari che hanno ricevuto la conferma dell’incarico già ad agosto, ma ai quali non è consentito prendere servizio prima del 12 settembre, giorno di rientro degli studenti e delle studentesse.

La denuncia arriva dalla Cisl scuola del Trentino: “Il collegio docenti di inizio anno scolastico è di fatto incompleto, poiché lo è l’organico della scuola”.

La richiesta del sindacato è che l’amministrazione provinciale riveda la normativa sul reclutamento degli insegnanti “affinché il personale sia tutto a scuola prima dell’inizio delle lezioni di ogni anno scolastico, mettendo così tutti i docenti e gli assistenti educatori in condizione di poter progettare in tempo utile le molteplici e complesse azioni didattiche e organizzative funzionali al percorso formativo dei nostri studenti e delle nostre studentesse, con un riguardo speciale ai bisogni educativi speciali (i cosiddetti Bes)”.

A ciò si aggiunge il fatto che - denuncia il sindacato – “nella maggior parte delle scuole il primo collegio docenti si è svolto in modalità a distanza, poiché la legge provinciale che regola la scuola trentina prevede la sperimentazione di tale modalità anche per quest’anno scolastico”.

“Temiamo - conclude la Cisl - il riaffacciarsi della didattica a distanza in modo invasivo e inopportuno, mentre il ministero dell’Istruzione, della Salute, l’Istituto superiore di sanità e la conferenza delle Regioni e delle Province autonome hanno dato indicazioni affinché l’anno scolastico si possa avviare in una sorta di normalità ritrovata: assenza di mascherine, nessun obbligo vaccinale per il personale, frequentazione in presenza delle lezioni”.

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