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La spiegazione

Vaccini anti-Covid e irregolarità nel ciclo mestruale

Secondo uno studio si tratta di un effetto collaterale transitorio e che non ha alcuna conseguenza a lungo termine sulla fertilità

Durante la prima fase della campagna vaccinale per il covid, sono state diverse le donne che hanno raccontato di aver notato dei cambiamenti del ciclo metruale, come anticipi o ritardi, flussi abbondanti, mestruazioni più dolorose o sanguinamenti anche in menopausa dopo la somministrazione. Cambiamenti che sono stati segnalati in riferimento a tutti i tipi di vaccino, sia quelli a mRNA (Pfizer e Moderna) sia quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson&Johnson). Questo dato ha fatto ipotizzare l’esistenza di un possibile collegamento tra vaccinazione e irregolarità nel ciclo. Secondo il National Institutes of Health, i cambiamenti mestruali dopo le vaccinazioni contro il Covid potrebbero essere attribuiti alle risposte immunitarie ad essi correlate e al loro impatto sull’utero, nonché allo stress correlato alla pandemia. Ora, un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign e della Washington University School of Medicine di St. Louis ha indagato il fenomeno in un ampio campione di persone dai 18 agli 80 anni attraverso un sondaggio web. Si tratta del più ampio studio condotto sul tema sino ad ora e che ha coinvolto non solo le donne cisgender.

Dai risultati, pubblicati sulla rivista Science Advances, è emerso che il 42% delle persone con cicli mestruali regolari ha lamentato cicli più abbondanti, mentre il 44% non ha riportato alcun cambiamento dopo essere stato vaccinato. Tra i soggetti senza mestruazioni (in pre o post-menopausa), invece, hanno riportato sanguinamenti il 71% di coloro che assumevano contraccettivi reversibili, il 39% di coloro che assumevano ormoni di affermazione del genere e il 66% di coloro che erano in post-menopausa. I ricercatori hanno, inoltre, scoperto che l’aumento del sanguinamento era significativamente associato all'età, agli effetti collaterali sistemici del vaccino (febbre e/o affaticamento), alla storia di gravidanza o parto e all'etnia. "Penso che sia importante che le persone sappiano che questo può accadere, ma poichè si tratta di irregolarità transitorie non devono avere paura di vaccinarsi", ha affermato Katharine Lee, antropologa biologica presso la Washington University School of Medicine di St. Louis, e primo autore dello studio.

Lo studio

Come riporta Today, per capire se e come mai i vaccini anti-Covid attualmente in uso (o utilizzati nella prima fase della campagna vaccinale) influiscono sul ciclo mestruale, i ricercatori americani hanno condotto un sondaggio online nell'aprile 2021 intervistando 40mila persone in tutto il mondo, con un'età compresa tra i 18 e gli 80 anni, quindi sia in età fertile che in menopausa o post-menopausa. Tutti i partecipanti erano stati vaccinati con due dosi (il sondaggio è avvenuto prima della somministrazione della terza dose di richiamo) e non avevano contratto il Covid (diagnosticato o sospetto). I vaccini ricevuti erano: Pfizer (21.620), Moderna, (13.001), AstraZeneca (751), Johnson & Johnson (3469), Novavax (61) e altri (204). I resoconti dei partecipanti, analizzati dopo 3 mesi dall'inizio del sondaggio, riportavano sia gli effetti collaterali localizzati e sistemici del vaccino che eventuali variazioni del flusso mestruale. Pertanto, i ricercatori si sono concentrati sui dati relativi al sanguinamento mestruale (nelle persone che avevano le mestruazioni regolarmente) o al sanguinamento da rottura (nelle persone che non avevano le mestruazioni).

“Le risposte derivate da questo studio - hanno dichiarato i ricercatori - possono aiutare a plasmare la narrativa sulla natura dei cambiamenti mestruali a breve termine, aiutare i medici che lavorano con pazienti che esitano a vaccinarsi e sviluppare i dati necessari sul campo su questo fenomeno precedentemente non identificato per progettare il futuro studi prospettici e meccanicistici sulla relazione tra le risposte immunitarie al vaccino e la riparazione mestruale”.

Il 42% ha riportato un flusso mestruale più abbondante dopo il vaccino

Gli intervistati hanno riportato di aver avuto cambiamenti nel periodo dal primo al settimo giorno dopo il vaccino, dall'ottavo al quattordicesimo giorno dopo il vaccino o dopo più di quattordici giorni dalla somministrazione del vaccino, con il resto degli intervistati che ha riferito di avere avuto le mestruazioni quando ha ricevuto il vaccino. In totale, dunque, il 42,1% ha riportato un flusso mestruale più intenso dopo i vaccini, il 14,3% ha riportato un flusso mestruale non più intenso (caratterizzato da una combinazione di flussi più leggeri o da nessun cambiamento) e il 43,6% non ha riportato alcun cambiamento nel flusso dopo il vaccini.

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Chi ha sperimentato altri effetti collaterali, come febbre o stanchezza, ha avuto cicli irregolari

I ricercatori hanno, inoltre, cercato di comprendere la relazione tra sanguinamento mestruale più intenso dopo la vaccinazione e fattori quali: tipo di vaccino, fattori demografici, storia riproduttiva, uso di contraccettivi ormonali e risposta sistemica al vaccino. Dall’indagine è emerso che un flusso mestruale più intenso era più probabile negli intervistati che erano di razza non bianca, ma ispanici/latini, più anziani, coloro che avevano una patologia riproduttiva, che usavano contraccettivi ormonali, che avevano avuto una gravidanza in passato (o che non avevano partorito), che avevano sperimentato altri effetti collaterali dei vaccini, come febbre o stanchezza, avevano anche maggiori possibilità di avere periodi irregolari. Mentre, a quanto pare, il tipo di vaccino non sembra aver avuto effetti rilevanti in questo studio.

Chi soffre di endometriosi o di ovaio policistico ha manifestato più facilmente flussi abbondanti

I ricercatori hanno inoltre esaminato l'influenza di specifiche condizioni riproduttive spesso associate a sanguinamento mestruale alterato confrontando gli intervistati con tali condizioni diagnosticate con intervistati senza condizioni riproduttive riportate. Dall'analisi è emersa che una percentuale più alta di intervistati con endometriosi (51,1%), menorragia (44,3%), fibromi (49,1%), sindrome dell'ovaio policistico o PCOS (46,2%) e adenomiosi (54,9%) ha riferito di aver sperimentato un flusso mestruale più abbondante dopo il vaccino rispetto a gli intervistati senza condizioni riproduttive diagnosticate (40,9%). Dunque, le persone con mestruazioni regolari con endometriosi, menorragia, fibromi e PCOS avevano una probabilità maggiore di sperimentare un sanguinamento più pesante.

Chi era in pre e post-menopausa ha manifestato un’emorragia da rottura dopo il vaccino

Le persone senza mestruazioni erano costituite da due gruppi: le persone in pre-menopausa (che usavano contraccettivi reversibili a lunga durata d'azione (LARC) e/o contraccettivi ormonali continui e/o un trattamento di affermazione del genere che elimina le mestruazioni) e le persone in post-menopausa di età superiore ai 55 anni che non avevano mestruazioni da almeno 12 mesi (prima della vaccinazione anti-Covid). Tra gli intervistati in pre-menopausa senza mestruazioni, ha riportato di aver avuto un'emorragia da rottura dopo un vaccino il 65,7% di coloro che usavano contraccettivi reversibili, il 70,5% degli intervistati che utilizzavano solo LARC e il 38,5% degli intervistati che seguivano un trattamento di affermazione del genere (38,5%). Tra le persone in post-menopausa che non erano in trattamento ormonale, invece, il 66 % degli intervistati ha riportato sanguinamento da rottura.

Vaccini e ciclo irregolare: qual è, dunque, la connessione?

I vaccini funzionano stimolando il sistema immunitario affinché questo ci protegga dalle malattie in caso di esposizione all’agente patogeno. Questa attivazione immunitaria è, quindi, fondamentale, sebbene possa anche produrre una cascata di altre risposte infiammatorie localizzate (p. es., dolore al sito di iniezione) o sistemiche (per esempio affaticamento e/o febbre), ma anche irregolarità nel ciclo mestruale. A tal proposito uno studio del 1913 ha dimostrato come il vaccino contro il tifo era associato a irregolarità mestruali, che includevano mestruazioni mancate, tardive e precoci, disagio, e forti emorragie in più della metà delle donne analizzate, mentre uno studio sulla sicurezza del vaccino controllo il papilloma virus umano ha rilevato come questo abbia causato in più di un quarto delle partecipanti irregolarità mestruali. 

Dunque è evidente che la risposta immunitaria, invocata da un vaccino, al pari di fattori quali lo stress e la malattia, la perdita o l'aumento di peso, la restrizione calorica e l'esercizio fisico, può influenzare gli ormoni secreti dall'ipotalamo, dalla ghiandola pituitaria e dalle ovaie, causando irregolarità nel ciclo mensile. Inoltre, - come ha spiegato Alison Edelman, professoressa di ostetricia e ginecologia presso la Oregon Health & Science University che ha studiato l'impatto dei vaccini Covid-19 sulle mestruazioni - la risposta immunitaria stimolata dai vaccini influisce anche sull'endometrio, che riveste l'utero e si libera durante le mestruazioni. “A causa del ruolo che svolge nel rimodellamento del tessuto uterino e nella protezione contro gli agenti patogeni, è possibile che quando i vaccini attivano il sistema immunitario, che è quello che dovrebbero fare, in qualche modo scatenino anche effetti a valle nell'endometrio, causando un disturbo nel ciclo mestruale. E alcuni individui possono essere più sensibili ai cambiamenti immunitari o ormonali nel loro corpo”, ha chiarito la dott.ssa Edelman. Ma, sappiamo anche che questi cambiamenti sono temporanei perché il sistema riproduttivo uterino è sì flessibile e adattabile alla risposta immunitaria e in generale a fattori di stress, ma senza mai avere effetti sulla fertilità a lungo termine.

Il vaccino durante il ciclo può allungarlo di un giorno

I risultati dello studio non sono rappresentativi della popolazione generale, ma comunque sono in linea con altri studi più piccoli che hanno riportato cambiamenti mestruali dopo la vaccinazione con controlli più solidi. Tra questi c'è una ricerca americana finanziata dal National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti e pubblicata sulla rivista accademica peer-reviewed Obstetrics & Gynecology, che ha dimostrato come le donne che hanno fatto il vaccino anti-Covid durante il ciclo, abbiano avuto un aumento di circa un giorno della durata delle mestruazioni (una piccola variazione).

Il ritardo registrato è stato in media di 2 giorni, e circa il 10% delle 358 donne che hanno partecipato allo studio ha avuto una durata delle mestruazione dopo la vaccinazione pari a 8 giorni. Le alterazioni sono, però, rientrate e i cambiamenti scomparsi entro i 2 cicli successivi. La variazione non ha, quindi, destato alcuna preoccupazione nei ricercatori poiché non è risultata clinicamente rilevante. 

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