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Salute

Sanità trentina, approvata la riforma da 68 milioni di euro

Potenziare l’assistenza territoriale, rafforzare le strutture, i servizi sanitari di prossimità e i servizi domiciliari e sviluppare la telemedicina avanzata sono alcuni degli obiettivi

La Giunta provinciale ha approvato il Piano operativo provinciale (Pop) con gli interventi della cosiddetta missione 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): 68 milioni di euro, di cui 64,65 milioni derivanti appunto dal Pnrr. Potenziare l’assistenza territoriale, rafforzare le strutture, i servizi sanitari di prossimità e i servizi domiciliari, sviluppare la telemedicina avanzata: sono alcuni degli obiettivi fissati.

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In particolare, la missione salute si articola in due componenti: le reti di prossimità e le strutture di telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale da un lato e l’innovazione, la ricerca e la digitalizzazione del servizio sanitario dall’altro.

La rete di prossimità comprende 10 case della comunità, cinque centrali operative territoriali e tre ospedali di comunità. Nelle case della comunità lavorano in equipe medici di medicina generale, pediatri di libera scelta in collaborazione con gli infermieri di famiglia o di comunità, specialistici ambulatoriali e altri professionisti. Un modello organizzativo già presente in provincia e che ora, con il Pnrr, verrà potenziato attraverso investimenti su strutture già esistenti e di fatto assimilabili per funzione alle case della comunità e su strutture di nuova realizzazione.

Fondi Pnrr per la Casa della comunità di Cles

Le centrali operative territoriali, invece, rappresentano un modello organizzativo nuovo con funzioni di coordinamento della presa in carico dei pazienti. Infine gli ospedali di comunità: strutture con un numero limitato di posti (tra 15 e 20), gestite da personale infermieristico, in cui l’assistenza medica è assicurata dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta o da altri medici dipendenti o convenzionati con il servizio sanitario. Prendono in carico pazienti che richiedono interventi sanitari erogabili a domicilio, ma che necessitano di ricovero in strutture intermedie per mancanza di un domicilio idoneo e di sorveglianza infermieristica continuativa.

Predazzo, la casa della comunità con i fondi del Pnrr

In provincia sono state avviate in maniera sperimentale presso i presidi dell’Azienda sanitaria di Mezzolombardo e Ala, nonché presso l’ospedale San Camillo di Trento e la casa di cura Solatrix di Rovereto. Il Pop prevede di potenziare le strutture intermedie portando a tre gli ospedali di comunità a livello aziendale: oltre ai due già esistenti (Mezzolombardo e Ala), è previsto un ulteriore ospedale di comunità a Pergine Valsugana.

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