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Salute

Autismo: che cosa fa davvero il nostro territorio?

Progetti sanitari, tavoli di confronto, idee per una maggiore inclusività. E c’è chi pensa anche ai visitatori autistici, come il Muse

“In provincia di Trento la risposta ai bisogni dei cittadini autistici viene garantita da una pluralità di soggetti afferenti all’ambito sanitario, socio-sanitario e socio assistenziale. Si tratta di un tema sul quale noi amministratori siamo particolarmente attenti, come dimostrano le direttive dell’integrazione socio sanitaria che, anche per quest’anno, prevedono un impegno da parte della Provincia volto al miglioramento del sistema dei servizi e a garantire una diagnosi precoce e l’attivazione di percorsi di presa in carico mirati e integrati in tutte le fasi della vita”. A dirlo è l’assessore alla Salute Stefania Segnana in occasione della Giornata della consapevolezza dell’autismo, che si svolgerà domani, domenica 2 aprile.

Ma, nel concreto, che cosa fa davvero il Trentino per le persone affetta da autismo? Partiamo dalle attività di diagnosi, con il Centro di Riferimento provinciale per l’Autismo, in quel di Villa Igea, attivo dal 2013, che rappresenta il centro aziendale di secondo livello per i disturbi dello spettro dell’autismo in età evolutiva e, dal 2015, anche per l'età adulta. Per quanto riguarda i trattamenti sanitari, ci sono i servizi territoriali di Neuropsichiatria infantile, che prendono in carico circa 250 pazienti all’anno.

Evidentemente, le istituzioni in questo senso sono chiamate a guardare al futuro. Lo scorso ottobre la Provincia ha ottenuto dall’Ufficio Disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri l’approvazione per una serie di progetti ed è in attesa dell’assegnazione del fondo che ammonta a 920mila euro. Nel dettaglio, gli interventi previsti riguardano l’incremento dell’offerta di assistenza sociosanitaria con l’aumento di accesso alla diagnosi precoce, l’aumento del supporto alle famiglie e lavorare per l’inserimento lavorativo delle persone autistiche.

Non solo, poiché Piazza Dante si sta attivando per organizzare e avviare un tavolo che coinvolga le realtà del pubblico, del terzo settore e del privato sociale per avviare gli “Stati generali per le persone con autismo”. E, a proposito di realtà private, c’è chi sta già operando nei propri spazi in questo senso.

È il caso del Muse, che in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, ha deciso di offrire ai visitatori autistici o con disabilità neurologica una migliore esperienza di visita, più accessibile e inclusiva. Il tutto si concretizza con il cosiddetto “Spazio calmo”, una sorta di “area di decompressione” pensato e realizzato per quanti sentano la necessità di ritrovare la calma e fare una pausa durante la visita al museo, il tutto attraverso una delicata e rilassante stimolazione sensoriale tra colori e suoni. In biglietteria, sono inoltre disponibili cuffie isolanti per poter vivere gli spazi del museo senza rumori ambientali.

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