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Salute Borgo Valsugana

Ora anche l'ospedale di Borgo ha un ambulatorio per le malattie renali

Il San Lorenzo era l'unico in tutto il Trentino a non avere un ambulatorio nefrologico

Niente più spostamenti a Trento per gli abitanti della Valsugana affetti da patologie renali: da giugno anche l’ospedale san Lorenzo di Borgo ha un ambulatorio per le malattie renali. Con questo nuovo servizio tutti gli ospedali trentini sono ora dotati di un ambulatorio nefrologico: dieci anni fa esisteva solo l’ambulatorio del Crosina-Sartori di Trento.

Il nuovo ambulatorio gestirà tutti i pazienti della Valsugana: si stima che saranno effettuate circa 150 visite ambulatoriali all’anno e oltre 60 visite di consulenza a pazienti degenti nelle unità operative dell’ospedale di Borgo. Alessandro Laudon, responsabile della Struttura semplice di dialisi peritoneale e domiciliare, sarà il medico responsabile dell’ambulatorio nella fase di avvio delle attività.

“Gli ambulatori sul territorio - spiega il direttore dell’Unità operativa multizonale di nefrologia e dialisi Giuliano Brunori - hanno l’obiettivo di identificare precocemente i pazienti con malattia renale, gestirne le complicanze e l’evoluzione, informare il paziente sulle cure possibili, sulla scelta della dialisi e del trapianto di rene. Tutte queste attività sono svolte in stretta collaborazione con i medici di medicina generale. Nel periodo pre-covid è stato elaborato da alcuni nefrologi, medici di medicina generale, e infermieri del territorio il Ppdta (prevenzione e percorso diagnostico terapeutico assistenziale) che permette la corretta gestione della malattia renale definendo i tempi, gli accertamenti, la presa in carico del paziente”.

All'inaugurazione oggi, giovedì 23 giugno, era presente anche il sindaco di Borgo Valsugana Enrico Galvan: “Un servizio come questo rappresenta proprio quella multidisciplinarità che i territori ambiscono ad avere. Si tratta di un grande valore aggiunto che qualifica il lavoro dell’ospedale e di tutti gli operatori”.

Malattia renale cronica: quali sono i sintomi e come prevenirla

La malattia renale cronica è presente, secondo recenti studi condotti sul territorio nazionale, in circa l’8 per cento della popolazione italiana, con una minor incidenza nelle fasce di età inferiori ai 40 anni, per poi crescere in maniera significativa nelle fasce al di sopra dei 60 anni.

I fattori di rischio maggiormente coinvolti nella comparsa della malattia sono l’ipertensione arteriosa e il diabete, patologie che frequentemente si associano alla popolazione con età superiore ai 60 anni.

Per prevenire la malattia renale cronica è bene tenere sotto controllo i valori della pressione arteriosa (livello di 130/80 e comunque non superiore a 140/90), ridurre l’utilizzo di sale da tavola (sotto i cinque grammi al giorno) e carboidrati (zuccheri). Nella popolazione a rischio (ultrasessantenni) oltre agli stili di vita salutari, al controllo dei valori della pressione e della glicemia, è utile eseguire almeno una volta all’anno l’esame delle urine e il dosaggio della creatinina e dell’azotemia. Due semplici esami che permettono di identificare precocemente la comparsa della malattia renale e di mettere in atto quanto possibile per ridurre il rischio della progressiva evoluzione della malattia fino alla fase terminale, che richiede la dialisi oppure il trapianto di rene.

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