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Con la pandemia in Trentino (ma non solo) crolla la prevenzione dei tumori

Indagine di Cittadinanzattiva: recuperate il 73% delle prestazioni ambulatoriali, ma meno del 40% degli screening oncologici

È un dato di fatto che la pandemia da Coronavirus abbia impattato negativamente anche sulle liste d'attesa delle prestazioni sanitarie. Tanti ospedali si sono dovuti adattare e ridurre le risorse da destinare alla cura di patologie diverse dal Covid 19, con il risultato di ingolfare ulteriormente delle liste d'attesa già lunghe.

Ora si sta lentamente cercando di tornare alla normalità e garantire anche quelle prestazioni che sarebbero state normalmente assicurate senza la pandemia. Da un'indagine di Cittadinanzattiva, il Trentino risulta secondo (dietro solo all'Emilia-Romagna) per recupero di ricoveri e prestazioni ambulatoriali. L'indagine (disponibile integralmente a questo link) è stata realizzata tramite lo strumento dell'accesso civico generalizzato, che ha partire dal 2016 permette anche ai singoli cittadini e alle associazioni come Cittadinanzattiva di chiedere conto alle pubbliche amministrazioni di dati da esse detenuti e che devono essere accessibili a tutti.

Le Pubbliche Amministrazioni - fa sapere Cittadinanzattiva - sono state interpellate in particolare su: emanazione del piano regionale per il recupero delle liste d’attesa e fondi previsti, programmi/azioni per il recupero delle liste d’attesa, numero prestazioni effettivamente recuperate e ancora da recuperare.

Dai dati emerge, come anticipato, che la regione più virtuosa in questo senso è l'Emilia Romagna, che (i dati sono relativi allo scorso 31 dicembre) ha recuperato il 95% delle prestazioni ambulatoriali e il 35% dei ricoveri. Segue proprio la Provincia autonoma di Trento, con il 73% delle prestazioni ambulatoriali recuperate (18mila sulle circa 24mila previste). Il Trentino però resta indietro sugli screening oncologici (appena il 39% recuperato) e sui ricoveri (solo l'1%). Per quanto riguarda la prevenzione dei tumori, le prestazioni non erogate sono più di 36mila, mentre quelle recuperate circa 14mila.

"Chiediamo alle Regioni di dare piena attuazione al piano di recupero delle liste di attesa post-covid, rendendo trasparenti le informazioni sui modelli organizzativi applicati, sulle tempistiche e sui criteri di priorità. Su un tema importante come quello del ritorno alle cure ordinarie, i cittadini non possono attendere oltre e hanno diritto ad avere piena trasparenza" dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.

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