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Sanità

Pazienti colpiti da ictus, il Santa Chiara è "centro oro"

In Trentino ogni anno mille cittadini vengono colpiti da ictus: è la prima causa di invalidità

L’ospedale Santa Chiara di Trento è stato classificato come “centro oro”, un premio che viene assegnato nell’ambito del programma Eso-Angels awards promosso dalla società europea per la cura dell’ictus agli ospedali con i migliori percorsi di cura al servizio dei pazienti colpiti dalla malattia. Il programma ha lo scopo di aumentare il numero di pazienti trattati con le nuove terapie e ottimizzare la qualità dei trattamenti nei centri Stroke europei.

In Trentino sono circa mille i cittadini che ogni anno vengono colpiti da ictus, una patologia “tempo dipendente” - spiega il direttore dell’unità operativa di neurologia Bruno Giometto - dove la precocità delle cure è fondamentale per l’esito della malattia. Si tratta della terza causa di morte e della prima causa di invalidità al mondo.

L’Apss ha formalizzato due anni fa la “rete dell’ictus”: tutti i sanitari coinvolti vengono attivati secondo protocolli ben definiti e raccolti in uno specifico Pdta. Dal primo soccorso di Trentino emergenza, alla valutazione del paziente da parte dei medici di pronto soccorso, alla presa in carico da parte del neurologo e degli infermieri della neurologia con ricovero in stroke unit. “Con gli esami radiologici, i trattamenti di trombolisi e trombectomia, il supporto dei rianimatori o dei neurochirurghi nei casi di particolare gravità si completa il percorso che vede coinvolti molti sanitari che devono lavorare appunto in rete e in perfetta armonia”, afferma Giometto.

Sono gli stessi dati - ha confermato la referente della Stroke unit Valeria Bignamini - a confermare il percorso di miglioramento nei pazienti raggiunto in Trentino rispetto ad altre regioni italiane.

“Attraverso questo nucleo di competenze specialistiche - ha detto il direttore generale dell’Apss Antonio Ferro durante la premiazione - abbiamo creato un polo di riferimento provinciale per la gestione di casi complessi che coinvolge professionisti con competenze diverse e con una forte spinta verso la formazione e la ricerca”.

“La capacità di intervenire tempestivamente, la presa in carico e la successiva gestione del paziente colpito da ictus sono motivo di orgoglio per tutta la sanità trentina - ha aggiunto l’assessora provinciale alla Salute Stefania Segnana -. Auspico che il risultato raggiunto non rappresenti solo un traguardo di cui andare giustamente fieri quanto piuttosto il trampolino di lancio per continuare con impegno e dedizione sul percorso intrapreso in termini organizzativi e tecnologico”.

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