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Salute

Crescono i ricoveri, Benetollo: "I due terzi delle persone in terapia intensiva non sono vaccinate"

L'aumento delle ospedalizzazioni avrà contraccolpi anche sulle altre attività: a Rovereto e Borgo sospesa l'attività operatoria programmata

Quello della crescita dei ricoveri in Trentino negli ultimi giorni è un dato che preoccupa per due motivi: da una parte avvicina la provincia alla zona arancione, e dall'altra complica l'attività extra covid degli ospedali, sempre più spesso costretti a rinviare le prestazioni non urgenti.

E allora, per limitare i ricoveri è sempre più importante puntare sulla vaccinazione, come spiega il direttore del Servizio ospedaliero provinciale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, Pier Paolo Benetollo: "Quello che possiamo dire dei nostri ricoveri è che c'è ancora un forte effetto protettivo della vaccinazione: oggi i pochi non vaccinati occupano due terzi delle terapie intensive" dice Benetollo. Sul fronte dei ricoveri ordinari, circa la metà del totale è composta da persone non vaccinate: considerando la diversa platea di riferimento, un dato che la dice lunga sull'efficacia del vaccino.

Benetollo torna anche sull'importanza della terza dose: infatti, anche tra le stesse persone vaccinate "c'è una differenza tra quelli che hanno fatto l'ultima dose oltre 4 mesi fa o meno di 4 mesi fa: i primi corrono dieci volte di più il rischio di finire in ospedale. Il consiglio è quindi quello di vaccinarsi se non lo si è ancora fatto e di fare la terza dose se la si è fatta da più di 4 mesi" conclude Benetollo.

La crescita dei ricoveri (+23% in una settimana, passati da 110 a 135) ha imposto la necessità di rimodellare l'attività degli ospedali: "Abbiamo sospeso l'attività operatoria programmata a Rovereto e Borgo e a breve anche Arco subirà contraccolpi" ha detto lo stesso Benetollo in un'intervista rilasciata alla Tgr Rai.

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