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Vitalizi: i commenti dopo il voto

Ugo Rossi: "Siamo stati i primi in Italia a mettere mano alle pensioni dei politici". Non abbastanza secondo i Cinque Stelle che ricordano le affermazioni ben più "drastiche" di PD e PATT all'indomani dello scandalo. Il Partito Democratico guarda avanti: "Ora si parli d'altro"

Con la riforma dei vitalizi approvata nella notte in consiglio regionale si è chiuso "un percorso legislativo difficile ed urgente, nei tempi promessi e senza vanificare il cuore della previsione normativa". E' quanto si legge in un comunicato del Partito Democratico del Trentino all'indomani dell'approvazione dei disegni di legge 8 e 9. "Sappiamo che quella che quella licenziata non è sicuramente una proposta legislativa perfetta ma la migliore che si poteva costruire stante i vincoli che tutti conosciamo legati alle posizioni originate dalla LR 6/2012, ai limiti di ragionevolezza dell'intervento a posteriori, alla necessaria preoccupazione di sopravvivenza giuridica della norma - continua il comunicato - Non possiamo sperare che da sola basti a spegnere gli incendi che si sono accesi in certi animi, e che riavvicini come d’incanto le persone alla politica. Auspichiamo però che da domani la politica, i media, la comunità voltino pagina e si occupino d'altro".

Anche il presidente della Provincia Ugo Rossi ha ribadito la soddisfazione per l'accordo raggiunto, in un comunicato scrive: "“Ritengo che con questi elementi ciascuno possa valutare la portata della nuova normativa. Si tratta del primo provvedimento in Italia che mette mano all’impianto dei trattamenti pensionistici per i politici del passato con efficacia retroattiva. Rilevo inoltre che tutto questo si affianca a un trattamento stipendiale degli attuali consiglieri regionali del Trentino-Alto Adige che già adesso è il più basso in Italia”.

Di segno opposto il comunicato del Movimento Cinque Stelle all'indomani del voto: "Le due leggi discusse ed emendate dalla maggioranza rappresentano un evidente dietro front rispetto alle prese di posizione nette dei partiti che avevano caratterizzato i mesi scorsi. Ricordiamo tra le altre le affermazioni “congiunte” delle segreterie di PD e UPT del 19 maggio 2014: “soglia a 66 anni senza anticipi, i consiglieri che non si adegueranno risponderanno alle segreterie”. Oppure quella altrettanto energica del presidente Moltrer: “recupereremo il 46%” (20 maggio 2014).Di tutto questo vigore cosa rimane oggi nei testi approvati? Praticamente nulla. Non ci sono tagli alle anticipazioni ma solo “restituzioni” dovute sulla base di calcoli effettuati con parametri “errati, sbagliati” secondo quanto dichiarato dal presidente Rossi quando ormai albeggiava e che comunque dal 46% promesso si riducono a circa il 28%.Le restituzioni degli importi pagati “erroneamente” potranno essere dilazionate a piacere senza riconoscere alcun interesse."

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