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Vasco, la replica di Bisesti: "L'area è della Pat, modifiche concordate con gli organi di sicurezza"

Question time in consiglio provinciale. Manica (Pd) chiede l'accesso agli atti: "Operazione troppo onerosa per la pubblica amministrazione"

Non si allentano le nubi e i dubbi dell'opposizione sul concerto-evento di Vasco Rossi, in programma a Trento il prossimo 20 maggio. Le perplessità maggiori riguardano l'area che ospiterà lo show: l'area di San Vincenzo diventerà la Trentino Music Arena, ma sull'impatto, i tempi e i costi della struttura non mancano i punti di domanda.

Dopo l'interrogazione presentata lunedì dal consigliere del Partito democratico Alessio Manica, il tema è approdato martedì in consiglio provinciale durante il question time. A replicare, l'assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti: "I biglietti finora venduti sono 70mila (dato aggiornato al 21 ottobre ndr): di questi, poco meno di 30mila sono stati venduti ai residenti di Trentino, Alto Adige e Tirolo, mentre gli altri circa 40mila nel resto del Paese". Va ricordato infatti che con circa 120mila persone attese, 60mila tagliandi sono stati destinati per decisione della Provincia ai residenti dell'Euregio.

A suscitare perplessità nei giorni scorsi era stata anche la mappa dell'arena, pubblicata sul sito Vivaticket: "Ha solo una funzione indicativa per la collocazione delle prenotazioni" rassicura Bisesti. L'area, secondo quanto riferisce l'assessore, potrà essere modificata e integrata in funzione delle valutazioni che sono in corso con gli organi di sicurezza pubblica e con gli organizzatori del concerto. Anche perché l'area (circa 27 ettari) è di proprietà della Provincia. In tutto, per le persone saranno riservati circa 12 ettari.

Risposta giudicata però incompleta dal consigliere Manica, che ha deciso di chiedere l'accesso agli atti per poter vedere il contratto: "Sono sempre più convinto, approfondendo i documenti e le informazioni che si riescono a reperire, che l’operazione è sproporzionata, troppo onerosa per la pubblica amministrazione e piena di elementi distorsivi di quelle che dovrebbe essere le finalità di un ente pubblico e l’uso delle sue risorse". Da capire, secondo l'esponente del Pd, anche quanti ettari di vigneti dovranno essere espiantati.

La presidente del gruppo consigliare dem, Sara Ferrari, ha poi presentato una mozione "per chiedere di non costruire infrastrutture permanenti nell’area S. Vincenzo, ma solo interventi provvisori e facilmente reversibili, per non condizionare le future progettualità della comunità su quell'area, che invece dovranno essere trovate attraverso un dibattito pubblico e il confronto tra Provincia e Comune di Trento".

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