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Valdastico, prolungamento più vicino: la Provincia pronta a trattare

La Provincia di Trento non ha potere di veto sulla Pirubi e deve per forza sedersi al tavolo tecnico organizzato dal ministro Delrio, già convocato per due volte

Comincia a delinearsi il pacchetto di condizioni poste dalla provincia di Trento per dare il via libera al prolungamento nord della Valdastico: messo in soffitta quello che sembrava un no granitico - per anni - ora la Provincia di Trento, con il presidente Rossi e l'assessore Gilmozzi hanno aperto uno spiraglio, a patto, però, "che arrivi anche qualche vantaggio per il Trentino". Del resto, ha più volte ripetuto Rossi, la provincia di Trento non ha potere di veto sulla Pirubi e deve per forza sedersi al tavolo tecnico organizzato dal ministro Delrio, già convocato per due volte. Il Trentino prima di tutto vorrebbe incassare da parte della regione Veneto al project financing per la cosiddetta supervalsugana a pedaggio fra Bassano e Cismon del Grappa, che scaricherebbe in valle ancora più traffico di quanto non porti oggi la già trafficatissima statale 47. Poi c'è il nodo dello sbocco della Valdastico: inizialmente previsto a Besenello, con la galleria da Lastebasse, verrebbe spostato a Trento Sud, in modo da garantire l'allaccio con l'A22 del Brennero, con un prolungamento della galleria. In più la provincia chiede anche una bretella che, dalla località Lochere a Levico, scarichi tutto il traffico pesante impedendo l'accesso ai camion sul lungolago e verso Trento. 

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