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Elezioni comunali, Renzi a Trento: "L'Italia ha bisogno del Trentino"

"Stiamo girando l'Italia per dire che questo paese è più bello di come lo rappresentano i talk show al martedì sera". Intervento del premier a Sanbapòlis, davanti ad una platea numerosa. Evitata la (modesta) contestazione

Matteo Renzi è arrivato a Sanbapòlis con un quarto d'ora comodo di ritardo. Un cordone di poliziotti in assetto anti sommossa ha fatto da barriera tra il corteo delle auto, tra cui quella presidenziale, e una sparuto gruppo di precari, associati del Sindacato di base e della lista 'Altra Trento', che aspettavano il presidente del Consiglio per manifestare il loro dissenso verso il governo e le sue politiche sul lavoro e sulla scuola, in particolare. Ad attendere il segretario nazionale del Pd, il sindaco di Trento uscente - e, probabilmente, rientrante - Alessandro Andreatta, che ha aspettato Renzi all'ingresso laterale del treatro dello studentato di Sanbapòlis, a Trento sud, dove il presidente è arrivato dopo la tappa mattutina a Bolzano, una visita a Tassullo, in valle di Non, e alla Fondazione Kessler, prima di ripartire per Rovereto, per trainare la campagna elettorale ad un altro uomo Pd in cerca di riconferme, Andrea Miorandi, che cerca il mandato bis nella Città della Quercia alle prossime comunali.

I toni di Renzi sono, ovviamente, quelli da campagna elettorale: "Stiamo girando l'Italia per dire che questo paese è più bello di come lo rappresentano i talk show al martedì sera", attacca il presidente del consiglio incassando il primo applauso da una platea numerosa che affolla una parte delle tribune e il parterre dove siedono, tra gli altri, il governatore provinciale Ugo Rossi, Lorenzo Dellai, il vice presidente Alessandro Olivi, il senatore Giorgio Tonini e il deputato Michele Nicoletti. La segretaria del Pd trentino, Giulia Robol, era apparsa in precedenza sul palco assieme al sindaco Andreatta per introdurre Renzi. "L'Italia ha bisogno di Trento e del Trentino - ha detto ancora il premier elogiando la gestione del capoluogo -. La vostra autonomia in questi anni ha fatto progressi importanti ma dobbiamo fare un passo avanti ulteriore". Renzi ha affrontato poi il tema dell'Expo, rivendicando la volontà di averlo portato sino in fondo malgrado "ci fossero i tecnici che un anno fa, quando me lo sono trovato sul tavolo, mi consigliassero di non metterci la faccia". E quello della scuola, incassando un altro applauso da una parte del pubblico, evidentemente insegnati e personale docente: "Sappiamo che oggi c'è stato uno sciopero - ha detto Renzi - e assicuro che ascolteremo tutti ma nel merito delle questioni. Il Governo è pronto ad incentivare l'autonomia scolastica, vogliamo una scuola che sia degli insegnanti, degli studenti e delle famiglie, non regolata da circolari ministeriali o accordi sindacali".

Nel suo intervento, Alessandro Andreatta aveva ricordato alcuni numeri su Trento, riportando anche il fatto che le risorse per gli enti locali sono calate di molto: "Alessandro (Renzi chiama Andreatta per nome, ndr) aveva 80 milioni nel 2009 e oggi ne ha soltanto 23. Perché è accaduto che in nome di un concetto tecnocratico l'Europa si è occupata prevalentemente delle ragioni di bilancio. Quindi quando Andreatta chiede più soldi per le infrastrutture fa bene a chiederli", commenta Renzi, che fa suo l'appello del sindaco di Trento di guardare all'innovazione e alle opportunità per il futuro ma di non "dimenticarsi di chi in questo momento è in difficoltà". Renzi conclude il suo intervento ricordando che "si va a votare consapevoli di un'alleanza con i cittadini. Se Trento aiuterà l'Italia a rimettersi in moto sarà anche perché i cittadini faranno la loro parte per far diventare la città un punto di riferimento. Dobbiamo partire da qui per costruire il domani", ha concluso il premier. Finito l'intervento Renzi siè avviato verso le prime file stringendo mani ai consiglieri provinciali e ai militanti del Pd presenti. In molti hanno tentato di farsi un 'selfie', rubare uno scatto, un piccolo video, prima che il premier ripercorresse a ritroso la passerella fino alla porta laterale per poi infilarsi nell'auto blu con una canzone di Ligabue in sottofondo.

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