Il Trentino in zona arancione, incidenza in calo: altri 107 casi positivi

Il Trentino rimane in zona arancione, almeno fino a quando non ci tornerà la possibilità di entrare in zona gialla. «Attendiamo le risposte del premier Draghi che ieri (8 aprile ndr) ha dato possibilità di aperture» ha affermato il presidente Maurizio Fugatti. «I numeri di oggi seguono il trend dei giorni scorsi, non abbiamo picchi di crescita, anzi. Il livello dell'Rt è di 0.8, l'incidenza siamo a circa 130». 

Non ci sono indicazioni certe sui tempi, nessun calendario sulle riaperture. «I dati sono buoni e quindi crediamo che il Governo nelle valutazione che ha detto che farà, possa far ricomparire il nostro territorio sulle zone gialle» ha continuato Fugatti. 

Nessuna ordinanza verrà firmata da Fugatti: «Pensare oggi, venerdì, a un'ordinanza per una riapertura, rischia un'impugnativa. L'ordinanza il presidente, come ha già dimostrato, le firma quando ci sono gli spazi di poterlo fare. Rischieremmo un'impugnativa per un'ordinanza che dura tre giorni e sarebbe anche una presa in giro per gli stessi operatori. Riteniamo che la scelta migliore sia quella di fare la pressione politica e istituzionale sul governo nazionale che sta già mi pare stia dando i suoi frutti».

Durante la conferenza stampa post Giunta di venerdì 9 aprile, l'assessore Stefania Segnana ha anticipato alcuni dati sui contagi: su 1597 tamponi molecolari analizzati sono stati trovati 57 nuovi casi positivi. I test rapidi notificati sono stati 886, dei quali 50 sono risultati positivi. Un secondo aggiornamento verrà fornito nel tardo pomeriggio.