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Taglio delle guardie mediche: le minoranze compatte ottengono una seduta straordinaria

"I Comuni hanno appreso della delibera da telefonate dell'Apss" denunciano le minoranze, che hanno ottenuto di discutere la mozione condivisa in una seduta separata a fine mese

Minoranze compatte contro il taglio delle guardie mediche. I consiglieri di Civica, Progetto Trentino, Amministrare il Trentino, Lega, M5S e Gruppo Misto hanno depositato ieri una mozione per chiedere alla Giunta di ritirare la delibera che, secondo quanto sostengono i  firmatari, taglierebbe le guardie mediche del 30% passando da 33 presidi a 20, e da 150 guardie mediche a circa un centinaio.

Il presidente del Consiglio provinciale questa mattina ha sospeso i lavori dell'aula (dove è in corso la discussione del Ddl sulla doppia preferenza di genere, bloccato da più di 5000 emendamenti, clicca qui) per una conferenza dei capigruppo al termine della quale è stata convocata una seduta straordinaria che discuterà la mozione.

"I sindaci -  scrivono i consiglieri di minoranza - riferiscono di avere appreso l'operazione da comunicazioni dell'Azienda sanitaria o tramite telefonate dai vertici del proprio distretto, quindi senza un reale confronto e una concertazione dell'iniziativa". Inevitabile, con la dlibera della giunta Rossi, "un aumento degli accessi nei pronto soccorso principali e conseguente calo della qualità del servizio".

"Se vogliamo tutelare un territorio come quello trentino dobbiamo preservare servizi che siano efficaci" questa la risposta dell'assessore Zeni ad un'interrogazione sul tema posta dal consigliere Cia già ieri nel question time in consiglio provinciiale. Secondo Zeni "in ogni presidio paghiamo 4 medici per meno di 4 consulti ogni 12 ore: per questo la riorganizzazione programmata prevede l'accorpamento di alcune sedi per promuovere una migliore integrazione". 

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