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Sindacati-Provincia, è scontro: "Finora solo spot, servono riforme e programmazione"

I segretari confederali del Trentino ascoltati in prima Commissione

Sindacati sul piede di guerra. Lunedì mattina i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Marcella Tomasi, hanno incontrato la prima Commissione consiliare per discutere dell'assestamento di bilancio: "Senza riforme e senza politiche di programmazione il Trentino non potrà contare su una crescita solida" dicono i tre in una nota congiunta.

"È tempo, dunque, che la Giunta provinciale abbandoni le scelte spot che hanno caratterizzato tutte le manovre finanziarie di questo ultimo biennio per affrontare in modo strutturale e lungimirante il rilancio dell’economia locale".

In apertura di confronto le tre sigle hanno espresso profonda preoccupazione per la situazione della sanità trentina, sottolineando che la crisi deflagrata in questi giorni e che nei fatti ha prodotto la decapitazione dell’Azienda sanitaria in una fase ancora delicatissima, con una campagna vaccinale non conclusa e il rischio di nuove varianti del virus, rischia di impattare negativamente anche sulla ripresa economica.

“La nomina di un commissario invece dell’assegnazione di un incarico ad interim in vista della selezione di un nuovo direttore generale - come accade invece nel luglio dello scorso anno di fronte alle dimissioni di Bordon - testimonierebbe lo stato di profonda instabilità del governo della sanità trentina ed alimenterebbe il timore che dietro questa serie di eventi ci sia solo una pericolosa confusione di ruoli tra l’Assessorato alla Salute e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari”. Uno scenario che preoccupa anche alla luce degli stanziamenti, 33 milioni di euro, previsti in manovra per questo settore. “Si stanziano delle risorse, ma non c’è nessuna linea guida sul loro utilizzo. Questo, in questa particolarissima fase, crea molte preoccupazioni”.

Cgil, Cisl e Uil poi denunciano "la totale assenza di ogni politica di riforma, indispensabile per aumentare la produttività del sistema trentino, rilanciarne la competitività e lo sviluppo anche liberando risorse per fare ripartire indispensabili investimenti privati, sollecitando interventi sulle politiche attive del lavoro, potenziando Agenzia del Lavoro e mettendo in campo misure per migliorare la qualificazione di chi cerca lavoro e migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro".

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