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Politica

Crollo delle nascite, i sindacati: “Meno spot, più interventi mirati”

Cgil, Cisl e Uil criticano le misure della Giunta. E sulle politiche abitative: “Itea ed edilizia agevolata? Serve fare di più”

“Le nascite in Trentino continuano a calare di anno in anno. Ciò dimostra che per invertire una tendenza demografica non bastano le migliori intenzioni, né servono a nulla misure spot che coprono periodi limitati o peggio lotterie di cui beneficiano solo pochi privilegiati. Servono invece interventi strutturali a 360 gradi che rafforzino l’attrattività del nostro territorio, migliorino la stabilità occupazionale e le condizioni economiche dei giovani e qualifichino i sostegni e i servizi verso tutti i nuclei familiari che vogliono dei figli o che già ne abbiano.”

A dirlo sono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti, chiedendo un cambio di rotta della giunta Fugatti rispetto alle politiche fin qui adottate per incentivare la natalità, così come interventi strutturali per i giovani. Un cambio di rotta dopo l’occasione sprecata, come l’hanno definita le sigle, in merito al bilancio di previsione per il 2023.

“Mancano politiche per la casa visto che i prezzi delle abitazioni in Trentino continuano ad essere mediamente più elevati che nel resto d’Italia e che l’innalzamento dei tassi di interesse aumenta anche i costi indiretti per l’acquisto della prima casa. In questo senso è positivo l’accoglimento di emendamenti che istituiscono un osservatorio provinciale per le politiche abitative e che introducono un piccolo beneficio per chi acquista la prima casa. Su Itea ed edilizia agevolata, poi, serve però fare molto di più” concludono i sindacalisti.

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